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Fernández: Maria madre dell'evangelizzazione e della missione in America Latina

Il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ha incontrato in Aula Nuova del Sinodo sacerdoti, consacrate e seminaristi latinoamericani che studiano a Roma, riuniti in Vaticano in occasione della memoria della Vergine Maria di Guadalupe, per riflettere sul ruolo di Maria come “prima evangelizzatrice”

Rocio Lancho García - Città del Vaticano

“Maria è la Stella dell’evangelizzazione perché oggi è la prima evangelizzatrice. Ma diciamo di più: è la Madre dell’evangelizzazione”. A partire da quest’assunto, il cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha snodato il suo discorso all’incontro María: stella dell’evangelizzazione e della missione per l’America latina oggi che si è svolto in Vaticano questa mattina, 12 dicembre, memoria della Beata Vergine Maria di Guadalupe. Numerosi sacerdoti, consacrate e seminaristi latinoamericani che studiano a Roma si sono riuniti in Aula Nuova del Sinodo per l’appuntamento organizzato dalla Pontificia Commissione per l’America Latina.

LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DEL CARDINALE FERNÁNDEZ

La pietà popolare in America Latina

Fernández con il suo intervento ha cercato di rispondere alla domanda: “Perché Maria è la prima evangelizzatrice e madre dell’evangelizzazione?”. E per farlo, si è basato su testi della Bibbia e del Magistero. Anzitutto si è soffermato sul brano della Visitazione, sottolineando il fatto che tutto ciò che accade a Elisabetta avviene perché “si è avvicinata a Gesù ed è stata riempita dello Spirito Santo”. Ma Gesù è venuto da Elisabetta perché Maria, inseparabile da Cristo, lo ha condotto a Lei, ha spiegato il porporato. Questo è quello che accade anche oggi e che “avviene spesso nella pietà popolare latinoamericana, quando un’immagine di Maria visita una casa, o si avvicina a un malato in ospedale, o quando un ragazzo invita un amico ad andare a piedi verso un santuario mariano. Lei come madre dona Cristo e da Lui sgorga per noi lo Spirito Santo”.

L'evangelizzazione di Maria si basa anche sul fatto che Ella “conserva nel suo cuore tutto il Vangelo”. Come riporta l'evangelista Luca, “Maria meditava attentamente tutte queste cose e le conservava nel suo cuore". A tal proposito, Fernández ha voluto ricordare che nel cuore della Madre c’è Gesù, tutta la sua storia, tutto il Vangelo, “Maria è stata testimone di tutto, dall’incarnazione e dalla nascita fino alla morte in croce e alla risurrezione, passando per tutta la vita”. La Vergine, ha proseguito, non conserva in sé solo la storia di Gesù ma anche quella di tutti noi. Per Maria, infatti, “Gesù e noi, che siamo il resto dei suoi figli, sono due realtà inseparabili”. Ed è importante avere allora la consapevolezza che “ci sia qualcuno che ricordi la tua storia”. 

Evangelizzati dal volto della Madre

Il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ha sottolineato inoltre il fatto che siamo evangelizzati dal volto della Madre: “In modo misterioso, senza parole, grazie all’azione segreta dello Spirito Santo, senza che nessuno glielo insegni o glielo spieghi, molte persone semplici ricevono nel loro intimo il messaggio del Vangelo guardando Maria, e così vengono evangelizzate”. È per questo che si dice che “il popolo fedele non si allontana da Cristo, né dal Vangelo, quando si trova di fronte a Lei, ma riesce a leggere in quell’immagine materna tutti i misteri del Vangelo”. Argomento, quest’ultimo, riportato anche nel Documento di Aparecida in cui si descrive l'arrivo di un pellegrino a un santuario mariano: "L’arrivo è un incontro d’amore. Lo sguardo del pellegrino si posa su un’immagine che simboleggia la tenerezza e la vicinanza di Dio. L’amore si ferma, contempla il mistero, gode in silenzio... Un breve istante condensa una viva esperienza spirituale".

Incontro "misterioso"

Questa "contemplazione del mistero" è illustrata anche nel documento di recente pubblicazione Mater Populi Fidelis, che offre esempi concreti di ciò che un fedele semplice sperimenta quando incontra il Maria. Molti intellettuali, ha indicato il cardinale, non lo capiscono perché seguono una logica diversa: “È qualcosa che avviene in modo segreto, misterioso, mistagogico, simbolico, che a volte la persona stessa che lo vive non sa spiegare, ma nell’incontro con Maria è stata illuminata dal Vangelo. Anche per questo Maria è evangelizzatrice”.

In quest’ottica, il cardinale Fernández ha richiamato l'attenzione su un aspetto importante, “chiave per una mariologia sana”: “Non è che Dio sia distante e Maria ci dia quella vicinanza che Dio non ha… È esattamente il contrario: è impossibile per Maria essere più vicina a noi del Padre, di Cristo, dello Spirito Santo”. Nel suo volto di Madre, “scopriamo la vicinanza di Dio”; in Lei “riconosciamo quell’amore del Padre di cui il Vangelo ci parla, la tenerezza di Cristo e la potenza dello Spirito”.

L'incontro in Aula Nuova del Sinodo
L'incontro in Aula Nuova del Sinodo

Maria offre il suo aiuto materno

D’altra parte, ha affermato ancora il porporato argentino, Maria è evangelizzatrice non solo perché “con il suo aiuto materno ci aiuta ad accoglierlo con il cuore e a viverlo”. Riferendosi ancora a Mater Populi Fidelis, il cardinale ha spiegato che la Madonna “umilmente collabora affinché possiamo aprire il cuore al Signore, il quale è l’unico che può giustificarci con l’azione della grazia santificante” Allo stesso modo, “i deboli, i sofferenti, i poveri e i feriti riconoscono in Maria una di loro, e per questo non hanno paura di Lei, si affidano docilmente a Lei, si lasciano evangelizzare da Lei”. Lo affermavano già i vescovi latinoamericani ad Aparecida: i poveri “incontrano la tenerezza e l'amore di Dio nel volto di Maria”.

Prima e massima collaboratrice dell’opera della Redenzione 

Per tutte queste ragioni, dunque, “Maria evangelizza, ma non redime”. Lo spiegano gli Atti degli Apostoli (Atti 4,12) “con estrema chiarezza”, ha affermato il capo Dicastero. Ancora una volta nel suo intervento ha citato Mater Populi Fidelis, quando sottolinea che Maria è “la prima e massima collaboratrice dell’opera della Redenzione e della grazia” e che “esiste una singolare collaborazione di Maria all’opera salvifica che Cristo compie nella sua Chiesa”. Ma se parliamo di Maria e dell’evangelizzazione, “non possiamo dimenticare che la Chiesa propone un’evangelizzazione integrale, che non separa la fede dalla vita concreta e dalla dignità delle persone”, ha aggiunto ancora Fernández. Questo si vede in Maria quando, pur avendo ricevuto l’annuncio dell’angelo, “corse senza indugio ad aiutare sua cugina Elisabetta”. “Questo è il suo cuore evangelizzatore”.

Tavola rotonda conclusiva

Al termine dell'intervento del prefetto della Dottrina della Fede, si è tenuta una tavola rotonda con la partecipazione di padre Stefano Cecchin, OFM, presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale; monsignor Luis Marín de San Martín, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, e Rodrigo Guerra, segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina. Padre Cecchin ha evidenziato il ruolo di Juan Diego Cuauhtlatoatzin, l’indio al quale apparve la Madonna al Tepeyac (Messico), come “profeta”, scelto da Dio, primo nelle Americhe a rivelare il vero Dio al popolo americano. Ha poi ribadito che tutti i sacerdoti devono essere come Maria, “imitandola con amore personale, sguardo compassionevole, offrendo aiuto e donando salvezza”. “Siamo tutti mediatori di grazia”, ​​ha detto Cecchin, e dunque portatori di “pace e perdono”.

Da parte sua, monsignor Marín de San Martín ha rilevato il fatto che l’America Latina è il continente che ha compiuto maggiori progressi e con maggiore dinamismo nel processo sinodale. Una delle ragioni di questo è proprio la fecondità della pietà popolare, in particolare il suo orientamento mariano. Il vescovo agostiniano ha anche indicato che il Documento finale del Sinodo offre una preziosa sintesi della mariologia sinodale al paragrafo 29. Pertanto, ha proposto di sviluppare una mariologia sinodale, “prendendo per mano Maria e lasciandoci guidare da Lei”.

Infine, Rodrigo Guerra ha rimarcato il ruolo di Nostra Signora di Guadalupe nel documento Mater Populi Fidelis, in cui viene Maria viene presentata come la vera Madre dei credenti. Due paragrafi mettono in luce come Maria si avvicini al popolo di Dio nella sua vita quotidiana e presentano Nostra Signora di Guadalupe come esempio eloquente di tale vicinanza. Guadalupe, ha spiegato Guerra, annuncia il vero Dio attraverso la vicinanza concreta di un incontro, l'incontro con Juan Diego.

La Vergine di Guadalupe
La Vergine di Guadalupe

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12 dicembre 2025, 15:15