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Massimiliano Cirillo, ex detenuto oggi responsabile del panificio del carcere di Cuneo. Massimiliano Cirillo, ex detenuto oggi responsabile del panificio del carcere di Cuneo.

Dal carcere al pane quotidiano, la rinascita di Massimiliano

Per il Giubileo dei detenuti, nell'ambito del podcast "Specchi", la testimonianza di Massimiliano Cirillo, ex detenuto oggi responsabile del panificio nella casa circondariale di Cuneo

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

Anche tra le mura di un carcere non si deve mai perdere la fiducia nel futuro.  Si possono sempre aprire spiragli luminosi, come accaduto a Massimiliano Cirillo, 43 anni, originario della provincia di Napoli. La sua testimonianza, al centro del nuovo episodio del podcast "Specchi" in occasione del Giubileo dei detenuti, è un racconto in cui non ci sono solo la paura di dover affrontare il carcere, la fatica di confrontarsi con errori e debolezze. La sua storia è, soprattutto, un inno alla speranza: quella che viene di nuovo accesa da una opportunità improvvisa. "La cosa molto importante - sottolinea - è essere forti, cercare di andare avanti tutti i giorni, cercare di capire dove si è sbagliato per non compiere di nuovo gli stessi errori". La sua storia è anche un invito a riflettere ed è un monito per quanti credono che, in certi casi, l'unica soluzione sia quella di “buttare la chiave”.

Una proposta inattesa

I passi di una rinascita possono cominciare improvvisamente. L’occasione, per Massimiliano, arriva grazie all’Articolo 21 dell’Ordinamento Penitenziario con la possibilità di lavorare nel laboratorio di panificazione della cooperativa “Panatè”. La sua vita quotidiana cambia: la giornata non è più scandita dall'ozio e dalle partite a carte in cella.  Lavorare significa anche svegliarsi all’alba, assumere responsabilità nuove. L’impasto del pane diventa la base di una vita che ricomincia. Arriva poi il giorno tanto atteso, quello del fine pena.  Un momento, in realtà, anche molto temuto perché uscire dal carcere significa dover affrontare nuove prove, convivere con la paura di sbagliare di nuovo. "Questa - racconta - è stata un'altra battaglia molto dura. Fin quando sei in carcere e lavori, nessuno ti vede; la gente mangia il tuo pane e non sa chi sei, non sa da dove vieni".

Massimiliano al lavoro nel panificio.
Massimiliano al lavoro nel panificio.

Il profumo del pane, della speranza

Oggi Massimiliano Cirillo è responsabile del panificio nella casa circondariale di Cuneo. "Lavorare - sottolinea - fa dormire tranquillo, fa avere una famiglia". Ogni giorno rientra in carcere per lavorare e per guidare altri detenuti, impegnati nello stesso percorso previsto dall’Articolo 21. "Per loro - sottolinea - voglio essere una speranza in più". Massimiliano esorta a non puntare il dito, a non avere pregiudizi. “Chi è senza peccato - ricorda - scagli la prima pietra”. Ogni uomo - aggiunge - può sbagliare, cadere. Ma può anche rialzarsi e rinascere, come un impasto che cresce lento sotto un panno, pronto a diventare un semplice e saporito pezzo di pane. "Questo è un bel mestiere e il pane - conclude - non deve mancare mai sulle nostre tavole". Non deve mai mancare, come la speranza.

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12 dicembre 2025, 09:00