Haiti, Medici senza frontiere: emergenza medica e aumento delle violenze
Federico Azzaro - Città del Vaticano
La situazione ad Haiti, soprattutto nella capitale Port-au-Prince, continua a peggiorare a causa dell'insicurezza, con un numero sempre maggiore di feriti che necessitano cure immediate. Gli ospedali locali sono al collasso e Medici senza frontiere sta intensificando gli sforzi per fronteggiare l'emergenza sanitaria, e di fronte alla chiusura di molti ospedali locali, l’organizzazione ha deciso di riaprire, due settimane prima del previsto, il proprio centro di emergenza nel distretto di Turgeau. Msf ha inoltre inaugurato un nuovo ospedale a Carrefour, dotato di una sala operatoria e di 25 posti letto, e sta cercando altre strutture operative per garantire assistenza medica. Tuttavia, l'insicurezza e i blocchi stradali stanno ostacolando il trasporto dei pazienti, aggravando ulteriormente la crisi sanitaria. La precarietà della situazione e la violenza hanno costretto migliaia di persone a fuggire dalle proprie abitazioni. Le cliniche mobili di Msf hanno dovuto quindi sospendere temporaneamente le attività in diverse zone della città. Un altro problema critico riguarda l'accesso alle forniture mediche.
Tensione, insicurezza e violenza
"Siamo preoccupati perché è estremamente difficile accedere alle nostre scorte di materiali, sia per i blocchi che per le procedure di sdoganamento attualmente fermate. Temiamo di rimanere senza medicinali e forniture essenziali", spiegano gli operatori di Msf. Per questo motivo si conferma anche la temporanea chiusura del porto internazionale, in quanto al momento risulta difficilmente accessibile a causa delle tensioni causate dalla grande insicurezza. Inoltre, il clima di instabilità ha portato anche a un aumento delle violenze, incluse quelle di natura sessuale. Secondo Medici senza frontiere, negli ultimi anni il numero delle aggressioni sessuali è cresciuto e l'attuale crisi potrebbe aggravare ulteriormente il fenomeno. "Lo scorso anno – dichiara l’organizzazione – abbiamo assistito a oltre 4.000 sopravvissuti a violenze sessuali e temiamo che queste cifre possano aumentare ancora”.
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