Una cena di Natale per i poveri nel cuore della Chiesa
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Tavoli tondi apparecchiati con tovaglie bianche, piatti e bicchieri rossi, bianche anche le sedie, tutto intorno il Colonnato del Bernini, uno scenario che pochi ristoranti stellati possono permettersi. Alle 18 di ieri sera, 7 dicembre, ogni cosa è stata preparata con cura per gli ospiti più preziosi agli occhi di Dio: circa 120 poveri che solitamente vivono nelle vicinanze di San Pietro. Stare insieme, dividere il pasto, scambiare opinioni è quello che si fa nelle cene di Natale e il “rito” si è ripetuto dopo l’esperienza dello scorso anno. Ad organizzarla la Parrocchia di San Pietro insieme all'Elemosineria Apostolica, grazie al supporto del Governatorato della Città del Vaticano, che ha garantito permessi e maestranze necessarie allo svolgimento dell’iniziativa, del Dicastero per la comunicazione. “Un impegno corale”: sottolinea fra Agnello Stoia, frate minore conventuale e parroco della Basilica di San Pietro.
Una cena di amicizia
“Lo scopo – racconta il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa - è radunare le persone che dormono in via della Conciliazione e intorno alla Basilica di San Pietro che, anche per scelta, non vogliono spostarsi e non accettano la soluzione del dormitorio”. Accettano però la possibilità di cenare insieme e infatti molti hanno partecipato. “Sono andato a dire di questa iniziativa ai poveri vicino la Sala Stampa della Santa Sede che già avevano preso posto per la notte – racconta il porporato – ma hanno accettato volentieri”.
Tra le braccia di Cristo
Antipasto, pasta al salmone, pesce con le patate e panettone. Un menù da cenone di Natale, possibile grazie alla generosità di tanti volontari del quartiere Prati, adiacente alla Basilica, e grazie al coinvolgimento di ristoratori, mini-market e anche farmacisti. Una serata allietata dalla presenza di zampognari, dalla musica di alcuni giovani e da quella di Amedeo Minghi che ha cantato “La vita mia”, uno dei suoi più grandi successi. Si è ballato anche grazie ad un gruppo di ballerini che fa parte della trasmissione “Ballando con le stelle”. Una festa all’insegna dell’amicizia e della fraternità sotto il Colonnato “che – spiega Krajewski – è come le braccia di Cristo invitano a venire, è il segno che questi nostri fratelli sono parte della Chiesa”.
La sedia di Maria
“In ogni tavolo – racconta fra Agnello – c’era la sedia di Maria. Pensando al racconto evangelico di Marta e Maria, l’idea è stata quella di mettere una persona ad ascoltare i racconti delle persone sedute. Maria ascoltava le storie, raccoglieva li pensieri scelti che poi venivano scritti su un cuoricino così i nostri amici sono rimasti seduti per circa due ore. Il pensiero più bello sarà poi consegnato a Papa Leone”. Una serata all’insegna del Vangelo, è giusto dire così, un piccolo pezzo di paradiso nel quale conta solo l’incontro e la prossimità nell’attesa dell’amore più grande, quello di Gesù.
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