La visita del cardinale Tagle al vicariato dell’Arabia del Sud
Vatican News
Dal 16 al 18 dicembre 2025 il cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha visitato il vicariato apostolico dell’Arabia del Sud, portando con sé il saluto e la benedizione di Papa Leone XIV. Un viaggio breve ma denso di significato, letto dalla Chiesa locale come un segno concreto di vicinanza del Papa a una comunità composta in larga parte da migranti, inserita in un contesto multiculturale e interreligioso complesso.
Il Simbang Gabi
Al centro della visita, la partecipazione alle celebrazioni del Simbang Gabi, la novena natalizia della tradizione filippina che si svolge dal 15 al 23 dicembre e che nel vicariato rappresenta uno dei momenti di maggiore partecipazione ecclesiale. Il cardinale Tagle ha presieduto le messe a Dubai e Abu Dhabi, alle quali hanno partecipato rispettivamente più di 30.000 e 18.000 fedeli. Numeri che raccontano non solo la vitalità della comunità filippina, la più numerosa del vicariato, ma anche il ruolo della Chiesa come spazio di appartenenza e sostegno spirituale per lavoratori e famiglie lontane dai Paesi d’origine. Nelle omelie il cardinale ha invitato a una preparazione concreta al Natale, fondata su gesti di accoglienza e riconciliazione. Richiamando le figure di Maria e Giuseppe, ha sottolineato che la vera attesa del Natale nasce dal lasciarsi trasformare dall’amore di Dio, capace di incidere nella vita quotidiana anche in contesti segnati da precarietà.
Gli incontri pastorali
Accanto ai momenti liturgici, ampio spazio è stato dedicato agli incontri pastorali. Tagle ha dialogato con il vicario apostolico, il vescovo Paolo Martinelli, con i sacerdoti, i responsabili degli uffici e i leader delle comunità linguistiche, approfondendo le sfide di una Chiesa chiamata a custodire l’unità nella diversità. «Questi giorni sono stati memorabili non solo per i fedeli filippini, ma per l’intero vicariato — ha detto monsignor Martinelli —. Attraverso le celebrazioni e gli incontri con il cardinale, abbiamo realmente sperimentato l’unità nella diversità, riscoprendo che in Cristo siamo una cosa sola. La sua presenza, le sue parole e la sua benedizione ci hanno dato forza e coraggio per continuare il nostro cammino come pellegrini di speranza, come Chiesa di migranti, testimoni della speranza cristiana». Particolare apprezzamento è stato espresso per l’impegno nella formazione, nella pastorale giovanile, nel dialogo ecumenico e interreligioso.
La "gioiosa polifonia della fede"
Un tema ricorrente è stato quello dell’interculturalità. Il cardinale ha incoraggiato i fedeli delle diverse lingue e tradizioni a partecipare insieme ai ministeri, imparando a «camminare insieme» e a mettere la ricchezza delle proprie culture al servizio dell’intera comunità ecclesiale. Un invito che richiama l’immagine della «gioiosa polifonia della fede», cara al magistero recente e particolarmente eloquente in un contesto migratorio come quello della Penisola Arabica. Durante la visita non sono mancati momenti di ascolto diretto, in particolare con i rappresentanti della comunità filippina e con il consiglio pastorale della chiesa di Santa Maria a Dubai, considerata la più grande parrocchia cattolica al mondo.
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