Alla Gregoriana un convegno sulle immagini e i simboli della speranza
Vatican News
Per un anno intero il Giubileo ha interrogato coscienze e suscitato domande sul tema della speranza cristiana. Mentre mancano poche settimane alla chiusura di questo grande evento, un convegno passa in rassegna quei quesiti e offre una pista di riflessione su ciò che in questi mesi ha sostenuto la fede di milioni di persone. A promuoverlo è la Pontificia Università Gregoriana nella mattinata di domani, 17 dicembre, con una serie di interventi sul tema “Immagini e simboli della speranza”, che sarà possibile seguire anche in diretta streaming collegandosi a questo link.
I relatori
“Che cos’è la speranza e di che cosa è fatta? Rispondere a questa domanda è difficile perché esiste ‘la’ speranza ed esistono le mille speranze umane che si esprimono in mille forme e linguaggi”. In una nota l’ateneo pontificio presenta il percorso di riflessione che offriranno i vari relatori previsti dal programma, a cominciare dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi. Altri nomi sono quelli di Alessandro Zuccari, Mark Andrew Lewis, Peter Lah, Yvonne Dohna Schlobitten, Guido Gili, Emiliana Mangone, Francesco Occhetta, Mattia Ferrari, Nicolò Ceccolini, Lorenzo Canova.
Allargare lo sguardo
Amore, successo, realizzazione di sé, sicurezza materiale, salute del corpo o dello spirito, felicità in questo mondo o nella vita eterna sono vari tipi di speranza che sostengono la vita di singole persone o gruppi. “Se dunque è impossibile - si legge nella nota della Gregoriana - rinchiudere la speranza in un concetto semplice e nitido che ‘la squadri da ogni lato’, più facile è affidarsi al racconto dell’esperienza vissuta, alla ricerca delle tante forme che la speranza ha assunto nella storia umana, ma anche all’espressione poetica e all’arte”. Perché mentre “le definizioni e i concetti delimitano e rinchiudono la realtà in schemi e formule che alla fine si rivelano sempre un po’ riduttivi e deludenti”, le “narrazioni, i simboli, le immagini e le metafore allargano il nostro sguardo e la nostra comprensione permettendo di intravedere tanti significati e dimensioni che altrimenti non riusciremmo a scorgere”.
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