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Costellazioni educative, un congresso internazionale per un patto con il futuro

Tra gli eventi del Giubileo del mondo educativo, all’Auditorium della Conciliazione, a Roma, un partecipato convegno ricco di interventi e punti di vista sulle sfide della scuola e dell’università di fronte alle continue e veloci trasformazioni del nostro tempo. In chiusura il dialogo con il premio Nobel per la letteratura Jon Fosse

Eugenio Murrali - Città del Vaticano

Una giornata densissima per costruire insieme il futuro dell’educazione. Nel 60mo anniversario della dichiarazione conciliare Gravissimum educationis e a pochi giorni dalla diffusione della lettera apostolica di Papa Leone XIV ad essa ispirata, Disegnare nuove mappe di speranza, il congresso internazionale Costellazioni educative – Un patto con il futuro offre un efficace ritratto del presente, attraverso dati, esperienze, idee, prospettive.

Una costellazione

Costellazione, come ha ricordato il prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione cardinale José Tolentino de Mendonça nel suo indirizzo di saluto, è un termine che Papa Leone utilizza nel suo recente testo: “Parlo di ‘costellazione’ perché il mondo educativo cattolico è una rete viva e plurale: scuole parrocchiali e collegi, università e istituti superiori, centri di formazione professionale, movimenti, piattaforme digitali, iniziative di service-learning e pastorali scolastiche, universitarie e culturali”. Aggiunge il Pontefice nel documento che “ogni ‘stella’ ha una luminosità propria, ma tutte insieme disegnano una rotta. Dove in passato c’è stata rivalità, oggi chiediamo alle istituzioni di convergere: l’unità è la nostra forza più profetica”.  

Educazione nuovo nome della pace

“Ho davanti a me – ha detto il prefetto - un’assemblea di seminatori e seminatrici di futuro che abbracciano il compito educativo con convinzione e impegno, che lo sentono come una vocazione, uno stile di presenza e un’appassionata missione”. In questi tempi che il cardinale ha definito “sfidanti”, la costellazione educativa cattolica deve reagire con creatività alle sue problematiche ed emergenze, deve, “in un mondo lacerato da polarizzazioni e conflitti”, ricostruire la fiducia, nella convinzione che l’“educazione è il nuovo nome della pace”. Tra le prove che il firmamento educativo deve affrontare, il cardinale ha ricordato la crisi delle relazioni, l’insicurezza sociale e le disuguaglianze, i vantaggi e i rischi dell’intelligenza artificiale.

Una priorità assoluta

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, nel suo messaggio inviato ai partecipanti al congresso, dopo aver ricordato che "l'educazione dei più giovani e dei cittadini in generale e la formazione permanente" sono una priorità assoluta, ha sottolineato l'importanza e l'attualità della Gravissimum educationis: "un riferimento che deve essere enfatizzato e ricordato, in considerazione del riconoscimento del diritto universale all’educazione, coinvolgendo la mobilitazione degli educatori – genitori, famiglie, comunità e società civile – e il ruolo della scuola come centro di apprendimento e di solidarietà". Il segretario vede nell'insegnamento e nell'apprendimento una forma di cura del creato, "in un mondo che subisce gli effetti devastanti della guerra e dei cambiamenti climatici, della distruzione della natura e dell'inquinamento".

L'intervento di Antonello Maruotti
L'intervento di Antonello Maruotti

Un atlante per l'educazione cattolica

Sommando gli studenti dall'infanzia all'università, sono ben 71,9 milioni gli iscritti in tutto il mondo, nelle 231.568 istituzioni educative cattoliche. È il dato significativo riportato nel suo intervento da Antonello Maruotti, docente di statistica alla Lumsa di Roma. Capofila della costellazione cattolica è l'Africa con 30,8 milioni di studenti, a seguire Asia con 15,2 milioni e Europa con 10,4 milioni. Dall'osservazione dei molti dati, emerge da un lato che "la Chiesa è presente dove c’è più bisogno", in Africa e in Asia, ma che anche in Europa, dove le scuole sono più piccole e diffuse, è un valore prezioso per l'inclusione delle periferie. È inoltre in preparazione un Atlante interattivo dell'educazione cattolica, che permetterà un aggiornamento continuo dei dati. 

Attualità di un diritto

Al centro della prima sessione, moderata dal Segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione, l'arcivescovo Carlo Maria Polvani, l'attualità del diritto universale all'educazione.  Il teologo e filosofo Francesc Torralba i Roselló ha declinato il tema a partire dalla Gravissimum Educationis, soffermandosi sull'importanza di uno sviluppo armonioso delle potenzialità latenti di ciascuno: "Come afferma la filosofa e santa Edith Stein, educare qualcuno significa scoprire ciò che è chiamato a essere, far emergere quell'aspirazione fondamentale affinché diventi realtà".  Ma il diritto all'educazione passa anche dalla qualità dell'istruzione. Il preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa Abascal, ha richiamato in questo senso anche il Patto Globale per l'educazione voluto da Papa Francesco e ha concluso che "la sfida di evangelizzare educando ed educare evangelizzando continua nella lotta per il diritto a un'istruzione di qualità per tutti".

La rettrice Elena Beccalli durante il suo intervento
La rettrice Elena Beccalli durante il suo intervento

Sull'apporto delle religiose a questo diritto è intervenuta suor Miriam Altenhofen, Rappresentante dell’Unione internazionale delle superiore generali - Uisg, che ha ricordato come la realtà sia ancora lontana dal raggiungere l'obiettivo di un'istruzione per tutti, specialmente in territori di guerra e povertà estrema - "basta guardare a Gaza, in Siria o in Ucraina" -, ma anche come la Chiesa si impegni a colmare queste lacune. L'attualità di questo diritto universale è stata declinata inoltre da Hervé Lecomte, Segretario generale dell’organizzazione internazionale per l’educazione cattolica - Oiec, da Francisco Ramirez Yañez, presidente della Federazione internazionale delle università cattoliche, e da Elena Beccalli, rettrice dell’Università cattolica del Sacro Cuore e presidente della Federazione europea delle università cattoliche, che ha osservato: "Insisto nel sostenere che il destino del secolo che stiamo vivendo dipenderà dal ruolo che sapremo riservare in ogni parte del mondo all’educazione. Perché, anche grazie alle opportunità offerte dal digitale, essa può diventare il vero motore propulsivo per l’elaborazione di seri percorsi di pace, per la riduzione delle disuguaglianze tra diverse regioni del pianeta, per la promozione della dignità della persona e per la formazione di donne e uomini orientati al bene comune".

L'intervento di Luciano Floridi
L'intervento di Luciano Floridi

Di fronte al cambiamento

Il contesto mutevole è certamente una delle sfide del mondo educativo. Per questa ragione la seconda sessione, moderata dal vescovo Paul Tighe, segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione, ha voluto soffermarsi sul contesto in cui studenti ed educatori si trovano a vivere e ad agire. Il noto filosofo Luciano Floridi, uno dei maggiori esperti di etica digitale, si è concentrato sul futuro dell'istruzione nella società, puntando l'accento sull'istruzione come competenza linguistica: "L'apprendimento di qualsiasi materia è simile all'apprendimento di una lingua, un sistema di simboli e regole per creare significato". Padroneggiare i diversi linguaggi ci aiuta a muoverci in un mondo complesso, a passare da una conoscenza passiva a quella attiva. Ad esempio, ha spiegato Floridi, "imparare il linguaggio della musica permette a uno studente di diventare un creatore di canzoni anziché un semplice consumatore". Un modo per far tornare al centro la persona.

E questa centralità dell'essere e delle relazioni è stata richiamata anche negli interventi di Jorge Audy, esperto in innovazione educativa, e di suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana. In particolare suor Donatello si è soffermata sulla dimensione inclusiva dell'educazione cattolica, perché, ha osservato, "la disabilità non è un limite da correggere, ma un luogo di rivelazione e una sfida particolarmente delicata del senso autentico dell’educare". Il filosofo Filomeno Lopes ha invece coinvolto la platea in una riflessione sulle prospettive e sulle sfide dell'educazione e della cultura in Africa, il cui compito è quello di perseguire una reale indipendenza dai retaggi coloniali. 

Suor Donatello e l'applauso nella lingua dei segni
Suor Donatello e l'applauso nella lingua dei segni

Nuovi progetti

La mattina si è conclusa con l'illustrazione dei nuovi progetti del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Monsignor Davide Milani, segretario generale della fondazione “Gravissimum educationis – Cultura per l’educazione”, ha parlato del progetto “Osservatorio sulle disuguaglianze globali nell’accesso all’istruzione”, che vuole analizzare le barriere che impediscono la possibilità di formarsi ancora a tanti e vuole inoltre rendere visibile il contributo della rete educativa cattolica. E una prima mappa di questa costellazione è stata creata anche grazie all'apporto dell'artista Adriano Attus. Vittorio Calabrese, consulente d’arte presso Aea Consulting, ha presentato l'iniziativa "Osservatorio per la Chiesa e le Culture Visive Contemporanee", concepito per rispondere a una domanda semplice ma profonda: come può la Chiesa comprendere e interagire meglio con i linguaggi visivi che definiscono il nostro tempo? Nuno Crespo, docente presso la Scuola di Arti e ricercatore presso il CITAR, ha infine descritto la prima Triennale d'Arte delle Università Cattoliche, che si propone come mostra diffusa in tutto il mondo e occasione di scambio nella diversità.

Educare in tempi fragili

Nel pomeriggio il programma si arricchisce ancora con le sessioni "Educare alla speranza in tempi fragili", moderata da padre Andrea Bozzolo, presidente della Conferenza dei rettori delle università e istituzioni pontificie romane, e "Rilanciare il Patto con la speranza: impegno educativo e culturale delle scuole e delle università cattoliche", condotta da Isabel Capeloa Gil, presidente di Strategic Alliance of Catholic Research Universities. Anche questi momenti vedono la partecipazione di importantissimi relatori: padre Gary McCloskey, esperto di pedagogia agostiniana, il teologo morale padre James F. Keenan, il direttore del Millennium Institute for Depression and Personality Research presso la Pontificia universidad catolica de Chile, Alex Behn, l'artista Tommaso Spazzini Villa, i cardinali Antoine Kambanda e Mario Poli, l'arcivescovo Elias Gonsalves, e i coordinatori del Global Compact on Education, padre Ezio Bono e Carina Rossa. La serata prevede anche l'intervento del coro del Pontificio Istituto di Musica Sacra. La giornata si conclude con due momenti speciali: un dialogo con il premio Nobel per la Letteratura 2023, Jon Fosse, e l'intervento "E siamo usciti a vedere le stelle" di padre Guy Consolmagno, astronomo presso la Specola vaticana.

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Costellazioni educative - Un patto per il futuro
30 ottobre 2025, 16:13