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Il pellegrinaggio giubilare della Fondazione Gemelli Il pellegrinaggio giubilare della Fondazione Gemelli 

Giubileo del Gemelli, in cammino per condividere la speranza con chi è provato

Medici, infermieri, operatori sanitari, personale tecnico e amministrativo del Policlinico Universitario e dell’Ospedale "Gemelli Isola” di Roma, collegati alla Cattolica del Sacro Cuore, in pellegrinaggio oggi verso la Basilica vaticana e in preghiera per Papa Francesco. L’assistente ecclesiastico Giuliodori: l’Anno Santo tempo per ricominciare, ritrovare la gioia e "rilanciare le ragioni profonde” dell’impegno educativo e “rinnovare” la sollecitudine per i più fragili e bisognosi

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Pioveva stamani su via della Conciliazione, ma sotto il cielo grigio, lungo il percorso che conduce alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, si sono aperte miriadi di ombrelli variopinti. Tra i tanti pellegrini in cammino per celebrare il Giubileo, oggi 1 marzo, c’erano anche medici, infermieri, operatori sanitari, personale tecnico e amministrativo della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS - l’ospedale in cui è ricoverato dal 14 febbraio Papa Francesco - nonché personale del “Gemelli Isola”. Avrebbero dovuto incontrare Papa Francesco all’udienza giubilare odierna poi annullata - come altri eventi previsti nell’agenda papale di questi giorni -, per il perdurare della degenza ospedaliera del Vescovo di Roma. La giornata uggiosa non ha scoraggiato i dipendenti dei due nosocomi romani collegati all’Università Cattolica del Sacro Cuore: raccolti in preghiera e con il cuore colmo di speranza - insieme al presidente della Fondazione Gemelli Daniele Franco e al direttore generale del “Gemelli Isola” Daniele Piacentini, e guidati dall’assistente spirituale del policlinico don Nunzio Currao, si sono avviati in pellegrinaggio da piazza Pia.

Un gruppo di pellegrini in cammino verso la Porta Santa
Un gruppo di pellegrini in cammino verso la Porta Santa

In cammino verso Cristo

“Questo Giubileo significa per me camminare verso il Signore e avere la possibilità di incontrarlo”, ha affermato ai media vaticani Brigida Carducci, ginecologa. Inevitabile il pensiero al Papa che “sta attraversando un momento difficile”. E allora, in questa giornata in cui la Fondazione Gemelli si è ritrovata a San Pietro mentre il Pontefice è ricoverato in una delle sue strutture, c’è “tanto dispiacere”, ma l’auspicio è “che il Signore ce lo conservi e lo lasci tra noi ancora a lungo, perché ne abbiamo proprio bisogno e la sua figura ci rassicura molto”. “Veniamo qui proprio per pregare per lui – ha aggiunto la dottoressa - perché averlo nel nostro ospedale ce lo fa sentire più vicino, uno di noi, che però può condurci al Padre, ma ci dà anche la possibilità di curarlo, così come curiamo tutte le altre persone”. Dal canto suo, Cesare Mancuso, farmacologo, ha osservato che “il Giubileo è un evento spiritualmente forte, che ci aiuta a vivere meglio la concezione cristiana dell'esistenza e che in questo momento è ancora più forte per la fede e per la speranza” che il Papa guarisca presto, e oggi, giorno del pellegrinaggio della Fondazione Gemelli, la preghiera è in particolare “per lui e per tutti quelli che soffrono”. Gli ha fatto eco Valeria Giosa, della sezione tecnico-amministrativa del Policlinico Gemelli, cogliendo nel pellegrinaggio alla Porta Santa “un'occasione meravigliosa per tutto il personale per accompagnare” il Pontefice in questi giorni “sotto le cure e le attenzioni” di tanti suoi colleghi”. La speranza, ha aggiunto, è un “guardare al nostro cuore, al nostro intimo, ma anche a tutto quello che succede intorno a noi”, “vicende politiche, ambientali”, provando ad avere “uno sguardo positivo per noi stessi, per i nostri figli e per chi verrà dopo di noi”.

Pellegrini radunati a piazza Pia
Pellegrini radunati a piazza Pia

Pregare per la pace nel mondo

Carmen Nuzzo, responsabile delle professioni sanitarie, ha spiegato di essersi ritagliata qualche attimo di raccoglimento perché quello che stiamo vivendo “è un momento difficile, per l'Italia e per il mondo” e bisogna “pregare per la pace”. “Poi noi siamo anche in un momento di grande preghiera per il Santo Padre, che è nostro ospite - ha specificato - e speriamo di poterlo congedare presto, perché torni al suo ministero”. E di preghiera ha parlato anche Gianni Vento, neonatologo; quella “per tutti i nostri pazienti è qualcosa che ci lega ogni giorno”, ha detto, mentre il professor Antonio Lanzone, ordinario di Clinica Ostetrica e Ginecologica, ha messo in luce come Papa Francesco, in ospedale stia trasmettendo speranza e fiducia.

L'arrivo a piazza San Pietro
L'arrivo a piazza San Pietro

Rianimare la speranza

Concluso il passaggio della Porta Santa, alle 12, all’altare della Cattedra della Basilica vaticana, monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha celebrato la Messa per tutti i partecipanti al pellegrinaggio. Nell'omelia, il presule ha rivolto anzitutto un pensiero al Pontefice: “La nostra preghiera si innalza in forma ancora più intensa dalla sede del successore di Pietro, perché Papa Francesco possa riprendersi pienamente e in tempi brevi”. Poi ha invitato a pregare pure per i medici che lo stanno curando “perché possano fare le scelte terapeutiche più appropriate ed efficaci”. A proposito del Giubileo, il presule ha auspicato che possa “essere per tutti occasione di rianimare la speranza”, “farla crescere nelle nostre famiglie” e “condividerla con coloro che sono affaticati e provati dalla vita”. Giuliodori ha rimarcato, inoltre, che il Giubileo è un tempo “per ricominciare e ritrovare la gioia, l’entusiasmo”, perché “la vita porta con sé tante incrostazioni e pesantezze, tra cui le più pericolose sono quelle causate dal peccato” e con l’Anno Santo “ci è data l’occasione per purificarci e per rinnovarci, per ritrovare la freschezza del battesimo, del nostro essere intimamente e profondamente uniti a Cristo”. Si tratta di “rinascere, come Gesù insegna a Nicodemo”, dall’acqua e dallo Spirito. “Facciamo nostro oggi questo invito a riprendere con intensità la vita spirituale che significa recuperare la giovinezza dello Spirito”, ha esortato l’assistente ecclesiastico della Cattolica del Sacro Cuore, specificando che “il vero benessere nasce dal cuore e genera una felicità autentica, non effimera e passeggera, che è possibile sperimentare ritornando alla semplicità e spontaneità propria dei bambini”.

Il personale del Gemelli all'Altare della Cattedra della basilica vaticana
Il personale del Gemelli all'Altare della Cattedra della basilica vaticana

Ritrovare il baricentro di tutto che è Cristo

Infine monsignor Giuliodori ha sottolineato che il Giubileo è “un tempo di grazia per ritrovare la ‘giusta misura’ della nostra vita e il vero baricentro di tutto che è Gesù Cristo evitando, da una parte, il delirio di onnipotenza e, dall’altra, il disprezzo per l’umano”. L’Anno Santo ci chiede di “essere testimoni credibili ed educatori efficaci per le nuove generazioni” ha concluso il presule, invitando a “ritrovare e rilanciare le ragioni profonde” dell’impegno educativo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e a “rinnovare” l’impegno "a servizio delle persone malate che sono spesso le più fragili e bisognose”.

Monsignor Giuliodori mentre tiene l'omelia
Monsignor Giuliodori mentre tiene l'omelia

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01 marzo 2025, 16:05
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