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Un momento degli Esercizi Spirituali predicati da padre Roberto Pasolini in Aula Paolo VI Un momento degli Esercizi Spirituali predicati da padre Roberto Pasolini in Aula Paolo VI

Pasolini: la vita non è un film senza senso, ma opera di un Regista straordinario

Nella decima e ultima meditazione degli Esercizi Spirituali in Aula Paolo VI, di cui pubblichiamo una sintesi, il predicatore della Casa Pontificia riflette sulla "trasformazione continua" della vita, paragonandola a un seme che cresce attraverso gioie, dolori, conquiste e fallimenti. Di fronte al "peso della realtà", che può schiacciare o rendere cinici, emerge la luce di un "destino più grande", naturale compimento di un'esistenza "chiamata alla pienezza"

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La vita, con la sua bellezza e le sue difficoltà, ci pone davanti una domanda cruciale: che senso ha il nostro peregrinare in questo mondo quando tutto è destinato a finire? Senza la speranza nell’eternità, il peso della realtà può schiacciarci o renderci cinici, spingendoci verso la rassegnazione. San Paolo propone di fissare lo sguardo sulle cose invisibili, che sono eterne. 

L’umanità è segnata dal declino fisico, ma c’è un rinnovamento interiore che avviene giorno dopo giorno. Tutto ciò che sembra dissolversi ha in realtà un destino più grande: Dio ci ha creati per la risurrezione, e questo non è un sogno utopico, ma la logica naturale di un’esistenza chiamata alla pienezza.

GUARDA QUI GLI ESERCIZI SPIRITUALI DI PADRE PASOLINI

Nel mistero della croce e della risurrezione di Cristo, Dio ha portato a compimento il suo disegno di amore. L’apparente sconfitta del Crocifisso è in realtà la rivelazione di un Padre che non rinuncia ai suoi figli. Questo significa che la nostra vita non è lasciata al caso, ma è parte di un progetto di adozione e redenzione che ci rende figli amati e destinati all’eternità. Tutto ciò che viviamo – gioie, dolori, conquiste e fallimenti – è parte di una trasformazione continua, simile a quella di un seme che, morendo, genera nuova vita. Così anche noi, pur attraversando il limite della morte, siamo destinati a una vita nuova e gloriosa.

Questa trasformazione non è solo futura, ma inizia già ora. Nell’Eucaristia, infatti, avviene uno scambio misterioso: offriamo a Dio la nostra vita e riceviamo in cambio Cristo stesso, che ci trasforma nel suo amore. In ogni Messa che celebriamo tutto ciò che siamo viene assunto nella vita di Cristo, che lo porta con sé davanti al Padre. Non è un rito simbolico, ma un processo reale di trasformazione della nostra persona, che ci rende partecipi della vita eterna già nel presente.


Non sappiamo esattamente come andranno alla fine le cose, ma sappiamo che ciò che saremo è già in germe dentro di noi. Non siamo destinati al nulla, ma a un futuro ricco di speranza. Questa certezza cambia tutto: la nostra vita non è un film senza senso, ma un’opera scritta e diretta da un Regista straordinario, che ci invita a fissare lo sguardo sull’eternità e a camminare verso di Lui con fiducia. È un fatto reale: Dio ha generato dei figli, e tra questi figli ci siamo anche noi. Il futuro resta davanti a noi come un disegno d’amore solo parzialmente svelato. Tuttavia, ciò oggi vediamo è già meraviglioso: siamo figli amati, cittadini del cielo, viventi per Dio e per sempre.

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14 marzo 2025, 10:00
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