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Udienza generale 29 dicembre

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Al centro della catechesi di questo mercoledì san Giuseppe migrante perseguitato e coraggioso. Di Giuseppe migrante parla il Vangelo di Marco riportando l’episodio noto come “la fuga in Egitto”. Papa Francesco, guardando anche alla realtà attuale, afferma che la famiglia di Nazaret "ha sperimentato in prima persona la precarietà, la paura, il dolore di dover lasciare la propria terra. Ancora oggi tanti nostri fratelli e tante nostre sorelle sono costretti a vivere la medesima ingiustizia e sofferenza. La causa è quasi sempre la prepotenza e la violenza dei potenti.
Il Papa descrive quindi Erode, che, sconvolto dalla notizia della nascita di Gesù progetta la sua eliminazione. "Egli è il simbolo di tanti tiranni di ieri e di oggi", dice, ma avverte che anche noi "abbiamo nel cuore la possibilità di essere dei piccoli Erode", quando ci comportiamo "con la prepotenza, anche se solo verbale o fatta di piccoli soprusi messi in atto per mortificare chi ci è accanto".
Di Giuseppe, il Papa evidenzia il coraggio nell’eseguire l’ordine dell’angelo e sottolinea come afferma come il vivere quotidiano di ogni persona richieda coraggio e conclude invitando tutti a pregare per i migranti di oggi e per i perseguitati. "E’ una realtà, questa della migrazione di oggi - sottolinea -, davanti alla quale non possiamo chiudere gli occhi. E’ uno scandalo sociale dell’umanità".

 

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