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2025.12.10   Copertina podcast Raggi di verità

Ep. 2 - La svolta epocale nel dialogo interreligioso

"La Chiesa Cattolica non rifiuta nulla di ciò che è vero e santo in queste religioni, che riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini". Papa Leone XIV (Discorso per il sessantesimo anniversario di Nostra aetate, "Camminando insieme nella speranza", 28 ottobre 2025)

Il secondo episodio del podcast "Raggi di verità" introduce il cammino storico che portò la Nostra aetate a diventare una svolta epocale nel rapporto della Chiesa con le religioni non cristiane. Accanto al conduttore Fabio Colagrande interviene Elena Dini, esperta di dialogo interreligioso, già responsabile del John Paul II Center for Interreligious Dialogue e oggi dottoranda tra la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica di Lione.

Dini ricostruisce le origini della dichiarazione, ricordando l’udienza del 1960 di Papa Giovanni XXIII a Jules Isaac, studioso ebreo sopravvissuto alla Shoah, e il ruolo decisivo di Maria Vingiani. Spiega che le prime stesure del testo erano dedicate solo al rapporto con l’ebraismo e che il testo finale, pubblicato il 28 ottobre 1965, rappresentò "una svolta epocale", inaugurando "un tempo nuovo di dialogo".

Seguono i primi interventi dei tre ospiti.

Padre Norbert Hofmann, segretario della Commissione vaticana per i Rapporti religiosi con l’ebraismo, sottolinea che "se non c'è pace tra le religioni, non si trova pace anche nella politica", e che la religione può "aiutare a guarire le ferite dell’umanità".

Rav. Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, chiarisce che la Chiesa "non ha mai cancellato il suo rapporto con l’ebraismo", ma la dichiarazione trasformò un rapporto spesso segnato da "conflittualità, disprezzo e sostituzione" in un legame "di collaborazione e positivo". Sull’antisemitismo ricorda che il testo conteneva una "deplorazione", comunque un "significativo passo in avanti".

La prof.ssa Nadjia Kebour, islamista al PISAI e docente alla Pontificia Università Urbaniana, osserva che per il mondo musulmano Nostra aetate rappresentò "un segnale importante": per la prima volta un concilio riconosceva ciò che unisce — "la fede nel Dio unico, la stima per Abramo, la preghiera, il digiuno, l’impegno morale" — creando "uno spazio nuovo, più sereno per il dialogo".

Il podcast ripercorre anche sessant’anni di cammino: la preghiera interreligiosa di Assisi del 1986, la visita di Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma, la sua preghiera al Muro Occidentale nel 2000, fino al Documento sulla Fratellanza Umana del 2019. Dini ricorda una frase del rabbino Rosen: "non esiste relazione, per quanto negativa essa sia, che non possa essere trasformata".

Guardando al futuro, padre Hofmann insiste sull’ "amicizia personale" come base del dialogo, coinvolgendo i giovani; Kebour ribadisce che il dialogo "mette al centro la conoscenza reciproca" e permette di "alzare la voce insieme contro ogni forma di violenza". Rav. Di Segni avverte che resta molto da fare, soprattutto considerando "gli strumenti per gestire le difficoltà dell’attualità".

Le parole del Papa concludono l'episodio: "Lo spirito della Nostra aetate continua a illuminare il cammino della Chiesa… ci insegna a incontrare i seguaci di altre religioni non come estranei, ma come compagni di viaggio sulla via della verità".

 

11 dicembre 2025