Cerca

2024.08.03 Papale Papale SALMI

Ep. 341 - Papale papale - "Salmi"

Francesco, udienza generale 14 ottobre 2020

Leggendo la Bibbia ci imbattiamo continuamente in preghiere di vario genere. Ma troviamo anche un libro composto di sole preghiere, libro che è diventato patria, palestra e casa di innumerevoli oranti. Si tratta del Libro dei Salmi. Sono 150 Salmi per pregare.

Esso fa parte dei libri sapienziali, perché comunica il “saper pregare” attraverso l’esperienza del dialogo con Dio. Nei salmi troviamo tutti i sentimenti umani: le gioie, i dolori, i dubbi, le speranze, le amarezze che colorano la nostra vita. Il Catechismo afferma che ogni salmo «è di una sobrietà tale da poter essere pregato in verità dagli uomini di ogni condizione e di ogni tempo» (CCC, 2588). Leggendo e rileggendo i salmi, noi impariamo il linguaggio della preghiera. Dio Padre, infatti, con il suo Spirito li ha ispirati nel cuore del re Davide e di altri oranti, per insegnare ad ogni uomo e donna come lodarlo, come ringraziarlo e supplicarlo, come invocarlo nella gioia e nel dolore, come raccontare le meraviglie delle sue opere e della sua Legge. In sintesi, i salmi sono la parola di Dio che noi umani usiamo per parlare con Lui.

Paolo VI, Angelus 7 febbraio 1971

L’uomo vede in sé rispecchiato il suo invisibile mistero, lo spirito immortale, e sperimenta il suo premente destino naturale: progredire. Non è infatuazione ambiziosa; è risposta alla vocazione dell’essere suo, che nello stesso tempo impara a leggere nel cosmo l’esigenza d’un principio creatore pensante ed attivo, misterioso, silenzioso, eterno ed onnipotente: lo stesso squallore desolato, e pieno di realtà e di leggi, del satellite esplorato, la suggerisce. Quale meditazione! Il canto trova nel salmo il suo verbo sublime: «I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento annuncia le opere delle sue mani» (Ps. 18, 2).

Giovanni XXIII, radiomessaggio in occasione del Natale 22 dicembre 1960

Riprendendo la parola dell'Evangelista S. Giovanni, si rivela interessante il tratto di Gesù con coloro, che era pur riuscito a convertire: « Se voi resterete nella verità, veramente voi sarete miei discepoli: e voi conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi: cognoscetis veritatem, et veritas liberabit vos.

Ma quella conversazione da interessante diventa terribile, quando Gesù conduce i suoi interlocutori a conclusioni sconfortanti per ogni negatore della verità conosciuta.

 Voi vi professate figli di Abramo. Fate dunque le opere di Abramo. Io so invece che voi studiate di ammazzare me, uomo che vi ha detto la verità, la verità che io conosco da Dio stesso. Se Dio fosse vostro padre, voi amereste anche me, perchè io stesso vengo da Dio che mi ha mandato. Voi invece siete figli del diavolo e volete compiere i desideri di lui che è padre vostro.

Al sentire queste parole, S. Giovanni dice che quei poveretti presero delle pietre per lanciarle contro Gesù. Ma Egli si nascose e uscì dal tempio]. Si verificava quanto era scritto nel Salmo: « Amate il Signore, quanti gli siete fedeli, perchè il Signore ricerca la fedeltà, e ripaga con abbondanza quelli che agiscono con superbia »

Benedetto XVI, udienza generale 22 giugno 2011

I Salmi sono dati al credente proprio come testo di preghiera, che ha come unico fine quello di diventare la preghiera di chi li assume e con essi si rivolge a Dio. Poiché sono Parola di Dio, chi prega i Salmi parla a Dio con le parole stesse che Dio ci ha donato, si rivolge a Lui con le parole che Egli stesso ci dona. Così, pregando i Salmi si impara a pregare. Sono una scuola della preghiera.

Qualcosa di analogo avviene quando il bambino inizia a parlare, impara cioè ad esprimere le proprie sensazioni, emozioni, necessità con parole che non gli appartengono in modo innato, ma che egli apprende dai suoi genitori e da coloro che vivono intorno a lui. Ciò che il bambino vuole esprimere è il suo proprio vissuto, ma il mezzo espressivo è di altri; ed egli piano piano se ne appropria, le parole ricevute dai genitori diventano le sue parole e attraverso quelle parole impara anche un modo di pensare e di sentire, accede ad un intero mondo di concetti, e in esso cresce, si relaziona con la realtà, con gli uomini e con Dio. La lingua dei suoi genitori è infine diventata la sua lingua, egli parla con parole ricevute da altri che sono ormai divenute le sue parole. Così avviene con la preghiera dei Salmi.

29 novembre 2024