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Lodi Cei
2024.08.03 Papale Papale CHIAMATA

Ep. 340 - Papale papale - "Chiamata"

Paolo VI, Giornata per le vocazioni 20 aprile 1975

Che cosa significa vocazione se non chiamata? Annuncio, dialogo quindi, inizio di conversazione, invito ad una coincidenza nella verità, provocazione ad una comunione, ad un amore. Chiamata: chi chiama?

Fratelli e figli! Cerchiamo di comprendere. La vita, la nostra vita stessa è vocazione. La ragione del nostro essere, razionale e libero, è vocazione. L'antico catechismo nulla ha perduto della sapienza filosofica e teologica: noi abbiamo avuto il dono dell'esistenza per conoscere ed amare Dio; sì, Dio. Che ha voluto suscitare davanti a Sé l'homo sapiens; un essere votato alla ricerca, all'ascoltazione delle voci dell'essere, del cosmo, della scienza. Possiamo applicare a questo rapporto della nostra vita una frase di S. Paolo: nihil sine voce. Niente è senza voce. Tutto parla per chi sa ascoltare.

Pio XII, discorso ai fedeli di Roma, 10 febbraio 1952

Accogliete con nobile impeto di dedizione, riconoscendola come chiamata di Dio e degna ragione di vita, la santa consegna, che il vostro Pastore e Padre oggi vi affida: dare inizio a un potente risveglio di pensiero e di opere. Risveglio che impegni tutti, senza evasioni di sorta, il clero ed il popolo, le autorità, le famiglie, i gruppi, ogni singola anima, sul fronte del rinnovamento totale della vita cristiana, sulla linea della difesa dei valori morali, nell'attuazione della giustizia sociale, nella ricostruzione dell'ordine cristiano, cosicchè anche il volto esterno dell'Urbe, dai tempi apostolici centro della Chiesa, appaia in breve tempo fulgido di santità e di bellezza.

Benedetto XVI, Angelus 10 febbraio 2013

L’esperienza di Pietro, certamente singolare, è anche rappresentativa della chiamata di ogni apostolo del Vangelo, che non deve mai scoraggiarsi nell’annunciare Cristo a tutti gli uomini, fino ai confini del mondo. Tuttavia, il testo odierno fa riflettere sulla vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata. Essa è opera di Dio. L’uomo non è autore della propria vocazione, ma dà risposta alla proposta divina; e la debolezza umana non deve far paura se Dio chiama. Bisogna avere fiducia nella sua forza che agisce proprio nella nostra povertà; bisogna confidare sempre più nella potenza della sua misericordia, che trasforma e rinnova.

Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio ravvivi anche in noi e nelle nostre comunità cristiane il coraggio, la fiducia e lo slancio nell’annunciare e testimoniare il Vangelo. Gli insuccessi e le difficoltà non inducano allo scoraggiamento: a noi spetta gettare le reti con fede, il Signore fa il resto.

Francesco, Angelus 2 giugno 2024

Ecco, fratelli e sorelle, a cosa siamo chiamati: a diventare ciò che mangiamo, a diventare “eucaristici”, cioè persone che non vivono più per sé stesse (cfr Rm 14,7), nella logica del possesso e del consumo, ma che sanno fare della propria vita un dono per gli altri. Così, grazie all’Eucaristia, diventiamo profeti e costruttori di un mondo nuovo: quando superiamo l’egoismo e ci apriamo all’amore, quando coltiviamo legami di fraternità, quando partecipiamo alle sofferenze dei fratelli e condividiamo il pane e le risorse con chi è nel bisogno, quando mettiamo a disposizione di tutti i nostri talenti, allora stiamo spezzando il pane della nostra vita come Gesù.

28 novembre 2024
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