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Le voci dell'arte 20.12.2025

Le Voci dell’Arte — 20.12.25 

Le Voci dell’Arte tornano a intrecciarsi in un nuovo appuntamento dedicato all’ascolto.

Voci che nascono dalla luce, dalle stratificazioni del tempo, da passaggi che vibrano come pennellate sospese nell’aria.
In questa puntata il nostro viaggio parte da Roma, dal Museo dell’Ara Pacis, dove dal 4 dicembre 2025 al 3 maggio 2026 prende forma una mostra che è insieme rivelazione e ritorno:
Impressionismo e oltre. Capolavori dal Detroit Institute of Arts.

Cinquantadue opere raccontano il momento in cui la pittura europea decide di guardare la vita moderna — la città, il movimento, la luce reale — e poi di superare se stessa.
Da Degas a Renoir, da Cézanne a Van Gogh, fino a Matisse, Picasso e alle avanguardie tedesche, il percorso attraversa una frattura decisiva: quella in cui lo sguardo smette di descrivere e comincia a interrogare, fino a reinventare la realtà.

In dialogo con Ilaria Miarelli Mariani, direttrice dei Musei Civici di Roma e curatrice della mostra assieme a Claudio Zambianchi, esploriamo il momento in cui la pittura smette di limitarsi a guardare il mondo e inizia a reinventarlo.

Come in un film

lasciamo che sia la musica a chiudere il racconto.

Incontri ravvicinati del terzo tipo — 1977, regia di Steven Spielberg.
Colonna sonora: John Williams.

In questo film la comunicazione non passa dalle parole, ma dal suono.
Cinque note diventano un linguaggio universale, una soglia di ascolto che permette l’incontro con l’ignoto.
Come accade nella pittura impressionista, anche qui la realtà vibra prima di essere compresa: è stupore, attesa, apertura.

Perché l’arte — nella musica, nel cinema, nella pittura — nasce sempre così:
da una luce che non spiega,
ma invita a guardare più a fondo.

 

 

 

 

 

 

 

20 dicembre 2025