Ep. 4 - Il Giubileo, occasione per rinascere
Sorelle, fratelli, questo è il Giubileo, questo è il tempo della speranza! Esso ci invita a riscoprire la gioia dell’incontro con il Signore, ci chiama al rinnovamento spirituale e ci impegna nella trasformazione del mondo, perché questo diventi davvero un tempo giubilare: lo diventi per la nostra madre Terra, deturpata dalla logica del profitto; lo diventi per i Paesi più poveri, gravati da debiti ingiusti; lo diventi per tutti coloro che sono prigionieri di vecchie e nuove schiavitù.
Sono le parole di Papa Francesco nella Santa Messa per la Notte di Natale del 24 dicembre 2024, celebrata nella Basilica Vaticana dopo l’apertura della Porta Santa che ha segnato l’inizio del Giubileo della speranza. L’Anno Santo si concluderà il 6 gennaio 2026, nella festa dell’Epifania.
“Siamo di fronte a due guerre che non finiranno a breve, purtroppo, e comunque si lasceranno dietro quello che sappiamo tutti in termini di disastro umano e non solo”: riflette una signora intervistata vicino a Piazza San Pietro, sollecitata sul tema della speranza. Altri passanti, cittadini e turisti, nel Rione Borgo, ripongono le loro speranze soprattutto nei giovani, oggi molto più informati rispetto al passato, “ma che – sottolinea un ragazzo – appartengono a una generazione più depressa in confronto a quelle precedenti”.
Tommaso Cardinale, amministratore della community @lacchiesa, si sofferma sulla solitudine che la gioventù vive e anche sulla fatica di coltivare le amicizie. “ Ma lì dove c'è il pericolo – spiega - c'è anche la salvezza, sapere di essere soli è già il primo passo per lottare, per ritrovare queste relazioni”.
“La consapevolezza può dare speranza – aggiunge Monica Pennetta, insegnante di religione e una delle fondatrici di Cattonerd - ma può anche bloccare in un mondo in cui manca la pace e mancano tanti presupposti anche umani, sociali, perché si è molto concentrati su se stessi. C'è una parte di generazione che cerca di sopravvivere e c'è anche questa grande visione delle cose molto cupa, molto scura”.
“Penso davvero che anche in questo tempo – sottolinea suor Alice Callegari, Figlia della Chiesa - abbiamo una grande occasione, una grande opportunità, e forse la speranza è proprio questa: avere un pezzo di storia che possiamo fare solo noi”.
La speranza è una virtù teologale che don Alfio Tirrò, parroco della chiesa di Santa Silvia a Roma, definisce come “un dono che viene da Dio, un dono che ci è già stato consegnato. La più grande sfida di ogni essere umano è quella di riuscire a credere. Dico 'riuscire' perché devi davvero scegliere qual è il fondamento e l'oggetto del tuo credere. Credere che Gesù è Risorto, credere che Gesù è vivo è assurgere alla speranza più grande, quella certezza che davvero, come dice Santa Teresa D’Avila, tutto passa e Dio resta, tutto può essere attraversato con Lui”.
“Avere la pace nel mondo”, “spero che durante la festa del Natale si calmino le guerre e arrivi la pace”: sono invece le attese dei bambini, protagonisti anche di quest'episodio. “Hanno focalizzato la loro speranza nel bene di qualcun altro, - spiega don Alfio Tirrò - non stanno pensando a se stessi, stanno riconoscendo che il loro bene è nel bene degli altri”.