Il Papa riceve Zelensky a Castel Gandolfo: proseguire il dialogo per una pace giusta
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Londra, Bruxelles e ora Roma, a cominciare da Castel Gandolfo per l’incontro con il Papa. Come la scorsa estate, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky inizia dalla residenza del Pontefice nel borgo laziale la sua visita in Italia. L’udienza riservata – che precede l’incontro del pomeriggio con la premier italiana Giorgia Meloni - avviene nel giorno in cui Kyiv dovrebbe condividere con gli Stati Uniti un piano di pace rivisto dopo i colloqui nella capitale britannica tra lo stesso Zelensky e i leader di Francia, Germania e Regno Unito.
Il dialogo e la questione dei prigionieri e dei bambini
E “la necessità di continuare il dialogo” insieme al “pressante auspicio che le iniziative diplomatiche in corso possano portare ad una pace giusta e duratura”, sono state al centro del colloquio, durato circa mezz’ora, tra Leone XIV e il capo di Stato ucraino, seduti al tavolo nel salone della villa. Come informa un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, “non è mancato il riferimento alla questione dei prigionieri di guerra e alla necessità di assicurare il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie”. Questione emersa anche nell’incontro del 21 novembre del Papa nel Palazzo Apostolico vaticano con un gruppo di mamme e mogli di prigionieri e di adolescenti portati con la forza in Russia e ora rientrati in patria.
Il post del presidente
"Grazie", ha detto Zelensky stringendo la mano al Papa. "È un piacere rivederla", ha risposto Leone. E una volta seduto al tavolo ha aggiunto: "Spero che non sia stato troppo scomodo chiederle di venire qui". Al termine dell'incontro il Pontefice ha augurato al leader dell'Ucraina "buon Natale" e lui ha risposto con un sorriso: "Spero lo sia"
“È stato un bellissimo incontro, molto sincero e sereno”, commenta l’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash, presente all’udienza con la delegazione di cinque membri. Lo stesso Zelensky, dal suo account ufficiale su X, riferisce che "l'Ucraina apprezza profondamente tutto il sostegno di Sua Santità Papa Leone XIV e della Santa Sede, la continua assistenza umanitaria e la disponibilità ad ampliare le missioni umanitarie". Il capo di Stato fa sapere di aver ringraziato Leone XIV "per le sue costanti preghiere per l'Ucraina e per il popolo ucraino, nonché per i suoi appelli per una pace giusta" e anche di averlo informato "degli sforzi diplomatici con gli Stati Uniti per raggiungere la pace". Discusse, secondo quanto postato dal presidente, "di ulteriori azioni e della mediazione del Vaticano" volta a restituire i bambini ucraini portati in Russia. "Sono grato a Sua Santità per tutti i suoi sforzi a sostegno dei giovani ucraini. Grazie per questa conversazione e per tutta l'attenzione dedicata al nostro popolo. Ho invitato il Papa a visitare l'Ucraina. Questo sarebbe un forte segnale di sostegno al nostro popolo".
I doni
Al momento dello scambio dei doni, Zelensky ha consegnato al Papa un presepe ucraino, un manufatto nello stile artigianale ucraino. Il Pontefice ha ricambiato con una formella in bronzo che raffigura alcuni bambini uniti nello sforzo di ricomporre un globo composto da diversi pezzi di puzzle. Sotto compare la scritta Fratelli tutti, un richiamo al “sogno di fraternità universale” proposto nella enciclica di Papa Francesco.
L'arrivo a Castel Gandolfo
A Castel Gandolfo il lungo corteo di auto dietro alla vettura coi vetri oscurati con a bordo il leader di Kiyv è arrivato intorno alle 9.30. Le vie medievali erano blindate da ore. L’auto è entrata da un ingresso laterale nei giardini di Villa Barberini. Ad accogliere Zelensky il picchetto delle Guardie Svizzere e, sulla porta della residenza, il neo vice reggente della Casa pontificia, l’agostiniano padre Edward Daniang Daleng, che lo ha accompagnato fino all’ingresso.
Terzo incontro
È la terza volta che il Papa e il presidente ucraino si incontrano privatamente. La prima udienza è stata il 18 maggio scorso, subito dopo la Messa di inizio pontificato, alla quale Zelensky aveva partecipato insieme alla moglie Olena Zelenska. A margine della celebrazione, il capo di Stato era stato ricevuto dal Pontefice nell’Auletta dell’Aula Paolo VI. Qualche giorno prima, il 12 maggio, c’era stata una telefonata tra i due, resa nota dal leader di Kyiv che sul suo account X aveva scritto di aver invitato il Papa in Ucraina: “Una visita del genere – si leggeva nel post - porterebbe vera speranza a tutti i credenti e a tutto il nostro popolo”. La seconda udienza era stata quella del 9 luglio, sempre a Castel Gandolfo: circa mezz'ora durante la quale il Papa e il presidente avevano discusso di percorsi di pace “giusti e duraturi”, della necessità del dialogo per porre fine alle ostilità, degli sforzi per liberazione dei prigionieri e della "disponibilità" ad accogliere in Vaticano i rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati.
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