Il Papa insieme ad alcuni rappresentanti del Consiglio degli Imam e dei dignitari musulmani del Camerun Il Papa insieme ad alcuni rappresentanti del Consiglio degli Imam e dei dignitari musulmani del Camerun  (@Vatican Media)

Dal Camerun in piazza San Pietro: l’Africa attende il Papa

All’udienza giubilare di questa mattina in piazza San Pietro, una delegazione del Consiglio degli Imam e dei dignitari musulmani del Paese africano, rappresentanti della comunità arbëreshë di Calabria e Sicilia, ma anche fedeli vietnamiti dalla diocesi di San Jose in California, negli Stati Uniti

Fabrizio Peloni – Città del Vaticano

"Il mondo sta male, abbiamo bisogno della sua benedizione, del suo discorso di pace, di convivenza e perdono e della sinergia tra le religioni. Ecco perché siamo venuti all’udienza giubilare di questa mattina". Sono le parole dell’imam Moussa Oumarou, coordinatore generale del Consiglio degli Imam e dei dignitari musulmani del Camerun. Nella fredda anche se assolata piazza San Pietro, Oumarou - accompagnato da altri due imam e da padre Bonaventura Benjamin Mwenda, missionario d’Africa (Padri bianchi) del dicastero per il Dialogo interreligioso - ha espresso il proprio apprezzamento per la recente visita di Leone XIV alla “Moschea Blu” durante il viaggio apostolico in Türkiye, dicendosi poi entusiasta circa il desiderio manifestato dal Pontefice di recarsi prossimamente in Africa. "Il nostro popolo, in particolare anche con il sostegno dei musulmani, sarebbe felicissimo della sua visita in Camerun e avrebbe bisogno di ascoltare la sua parola di persona. Crediamo inoltre che il Paese, vista la posizione geopolitica, possa fungere con responsabilità da ponte in Africa per sostenere i continui appelli del Papa alla pace e al perdono", ha detto, dopo che il Pontefice aveva accolto l’intera delegazione accanto a sé sul palco.

Il volontariato come cura

A parlare di impegno responsabile nella tutela della vita stamane erano il cardiologo Fabio Costantino e la giornalista Claudia Conte, che hanno donato al vescovo di Roma un defibrillatore come segno di speranza, presentando così l’iniziativa CardioSecurity. L’intento "è quello di promuovere la diffusione del Defibrillatore automatico esterno (Dae) e dei percorsi di formazione alle manovre salvavita nelle parrocchie, nelle scuole, nelle aziende e in ogni luogo" racconta Conte, impegnata in prima persona nel mondo del volontariato, possibile “cura” del disagio giovanile, come sostenuto nel suo romanzo La voce di Iside. Nel pomeriggio, l’iniziativa sarà presentata alla Pontificia Università Urbaniana, dove si terrà il convegno “Custodire la vita, servire la missione: la responsabilità pastorale nella tutela della salute e del prossimo”, con la partecipazione dei cardinali Luis Antonio Tagle e Giovanni Battista Re.

Il cardiologo Fabio Costantino e la giornalista Claudia Conte donano al Papa un defibrillatore
Il cardiologo Fabio Costantino e la giornalista Claudia Conte donano al Papa un defibrillatore   (@Vatican Media)

Responsabilità e fede

Sul concetto di responsabilità è tornato anche Antonello De Oto, presidente nazionale dell’Unione Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. “'Sperare è partecipare: questo è un dono che Dio ci fa. Nessuno salva il mondo da solo'. Ce lo ha ricordato il Santo Padre nella catechesi, ed è quello che responsabilmente cerchiamo di mettere in campo nella vita di tutti i giorni", ha raccontato, spiegando che da ieri con una delegazione di circa 160 Cavalieri al Merito è in pellegrinaggio giubilare a Roma. "Responsabilità e fede fanno parte del nostro itinerario quotidiano, in particolare per alimentare speranza in chi vede in noi un esempio da seguire", gli ha fatto eco Giuseppe Adernò. Un gruppo di cinquanta arbëreshë di Calabria e Sicilia — con molti sindaci in rappresentanza delle varie comunità -, accompagnati dal ministro per I’Europa e gli Affari esteri della Repubblica d’Albania, Elisa Spiropali - , ha salutato il Pontefice al termine dell’udienza, raccontando la propria storia e presentando i costumi della tradizione. "Siamo in Italia da circa 600 anni e costituiamo la più popolosa minoranza linguistica nella Penisola,  presenti in circa 50 comuni in ben 7 regioni del meridione", ha precisato il console onorario albanese in Calabria, Anna Madeo, ricordando l’incontro  sul tema “La Giornata Arbëreshë in Vaticano” svoltosi ieri presso il Palazzo della Cancelleria e organizzato dall’Ambasciata d’Albania presso la Santa Sede.

Il piccolo Tommaso dona al Papa il suo disegno
Il piccolo Tommaso dona al Papa il suo disegno   (@Vatican Media)

Un cuore biancoceleste

Dalla diocesi di San Jose in California, negli Stati Uniti, oltre 150 fedeli laici della comunità vietnamita locale sono giunti nell’Urbe in questi giorni per l’Anno Santo. E oggi all’udienza giubilare hanno mostrato "da quanta vivacità e incrollabile fedeltà al Santo Padre siano animati", ha dichiarato don Peter Nguyen, uno dei tre sacerdoti alla guida del gruppo di  pellegrini asiatici, sottolineando come "il loro è un profondo atto di comunione ecclesiale e di testimonianza missionaria. Molti hanno storie familiari segnate da sofferenza e sacrificio". Infine, il piccolo Tommaso Ceccarelli, di cinque anni: decisamente orgoglioso della sua “opera d’arte”,  avrebbe voluto mostrarla a tutti i presenti in piazza. "Nel mio disegno per il Natale c’è una farfalla che vola, l’albero con la stella cometa e il presepe. In alto, ho colorato un bel cuore, azzurro però, perché sono della Lazio" ha raccontato sorridente, prima di prendere per mano suo fratello Leonardo, di soli due anni e, sotto lo sguardo vigile di papà e mamma,  avvicinarsi al Papa per donargli l’illustrazione.

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06 dicembre 2025, 15:04