Il Papa ai giovani di Taizé: siate costruttori di pace e portatori di speranza
Vatican News
Un invito a essere “pellegrini di fiducia, artefici di pace e riconciliazione, capaci di portare una umile e gioiosa speranza a quanti vi circondano”: Leone XIV lo rivolge ai giovani riuniti da domani, 28 dicembre, all’1 gennaio, a Parigi e nell’Île-de-France, per il 48.mo incontro europeo organizzato come ogni fine anno dalla Comunità di Taizé. Il Pontefice ha inviato un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ai circa 15 mila partecipanti, tra i 18 e i 35 anni, che su invito delle Chiese d’Europa di diverse confessioni si ritroveranno in preghiera e condivisione, in uno spirito di festa e amicizia, e ha fatto pervenire il suo saluto assicurando la sua vicinanza spirituale.
Essere certi di avere Gesù accanto
Lieto di sapere che i giovani saranno radunati “in una città segnata da una ricca eredità religiosa, plasmata nel corso dei secoli dalla luminosa testimonianza di tante figure di santità che, ciascuna a modo suo, hanno risposto con coraggio alla chiamata di Cristo”, il Papa osserva che “il tema della Lettera scritta quest'anno da frère Matthew, priore di Taizé, ‘Che cosa cercate?’, affronta una domanda essenziale che alberga nel cuore di ogni essere umano” e invita a non temerla, “ma a portarla nella preghiera e nel silenzio”, nella consapevolezza di avere Cristo al proprio fianco e certi che Lui “si lascia trovare da coloro che lo cercano con cuore sincero”.
Vivere il Vangelo nella realtà concreta
Per Leone XIV, in quest’anno “segnato da tante prove” per l’umanità, la generosa ospitalità che i giovani stanno ricevendo in queste “a Parigi da credenti di ogni estrazione e da persone di buona volontà è un messaggio potente per il mondo”. “Possano i momenti di preghiera e di condivisione che vivrete in questi giorni aiutarvi ad approfondire la vostra fede, discernendo sempre più chiaramente come vivere il Vangelo nella realtà concreta delle vostre vite”, è il suo auspicio.
Comunione e fraternità
Nel messaggio, nel quale si evidenzia il “particolare momento ecclesiale, segnato dalla chiusura di un Anno Giubilare e dalle commemorazioni del 1700.mo anniversario del Concilio di Nicea”, viene poi ricordato che durante l'incontro di preghiera ecumenico di Iznik, il Pontefice ha parlato della riconciliazione come “un appello che proviene da tutta l'umanità afflitta da conflitti e violenza” e si evidenzia, infine, che “il desiderio di piena comunione tra tutti i credenti in Gesù Cristo è sempre accompagnato dalla ricerca di fraternità tra tutti gli esseri umani".
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