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Uno striscione dei volontari radunati in San Pietro per il Giubileo Uno striscione dei volontari radunati in San Pietro per il Giubileo

Il Papa: abbiamo bisogno del “miracolo della tenerezza” che accompagna nella prova

Nel testo dell'Angelus preparato da Francesco, il grazie a quanti si spendono nel volontariato, tanto più necessario "nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto". Il grazie pure a chi si prende cura dei malati, a chi prega per lui nella prolungata degenza ospedaliera. L'appello inoltre per la pace nei Paesi in conflitto: cessino definitivamente le violenze in Siria

Antonella Palermo - Città del Vaticano

“Vorrei ringraziare tutti coloro che mi stanno mostrando la loro vicinanza nella preghiera: grazie di cuore a tutti! Prego anch’io per voi”

Papa Francesco partecipa spiritualmente, come ha fatto nelle ultime domeniche dal suo appartamento al decimo piano del Policlinico Gemelli dove è ricoverato per polmonite bilaterale dal 14 febbraio, alla preghiera dell'Angelus. Nella catechesi diffusa a mezzogiorno - dopo la Santa Messa che il cardinale Michael Czerny ha presieduto in piazza san Pietro per il Giubileo del mondo del Volontariato - nel testo del Pontefice non si dimenticano medici, volontari, personale di Curia, popoli in guerra. C'è il mondo intero nei suoi pensieri, come sempre. Un mondo che offre gratuità e cura, un mondo che lo aiuta a guidare la Chiesa, un mondo che patisce.

Nella notte del dolore, il bisogno di tenerezza

Nel suo prolungato ricovero, il Papa torna a ringraziare per le premurose cure degli operatori sanitari:

E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore. Abbiamo bisogno di questo, del “miracolo della tenerezza”, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore.

LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELL'ANGELUS

Oltre la logica del guadagno, il volontariato è la speranza

Tempo e capacità messi a disposizione da chi è impegnato nel mondo del volontariato sono motivo di gratitudine ulteriore da parte di Francesco: risvegliano la speranza, dice. E così ritorna alle parole chiave: tenerezza e vicinanza.

Nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi.

Continuare a invocare la pace, cessino le violenze in Siria

E mentre si unisce spiritualmente alla Curia romana che entra da oggi nella settimana di Esercizi spirituali, che sarà guidata in Aula Paolo VI fino al 14 marzo da padre Roberto Pasolini, predicatore della Casa Pontificia, il Papa esorta a vivere la Quaresima come "un tempo di purificazione e di rinnovamento spirituale, un cammino di crescita nella fede, nella speranza e nella carità". Concludendo con il saluto dell'arrivederci, continua, come ha fatto puntualmente ogni giorno, a chiedere preghiere per sé, assicurando la sua anche per le nazioni in guerra che non trascura di citare:

Insieme continuiamo a invocare il dono della pace, in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Libano e nel Myanmar, in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare, ho appreso con preoccupazione della ripresa di violenze in alcune zone della Siria: auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili. Vi affido tutti alla materna intercessione della Vergine Maria. Buona domenica e arrivederci!

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09 marzo 2025, 12:00
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