Il Papa chiede di pregare per la conversione del cuore di chi fabbrica armi: "Il loro prodotto aiuta a uccidere" Il Papa chiede di pregare per la conversione del cuore di chi fabbrica armi: "Il loro prodotto aiuta a uccidere"

Francesco: si converta il cuore di chi fabbrica armi, i loro prodotti aiutano a uccidere

Il Papa, al termine della catechesi dell’udienza generale, torna a lanciare un appello contro la guerra che “è sempre una sconfitta”. Chiede poi di pregare per la conversione di chi produce armamenti e per le vittime della frana a Hpakant, in Myanmar: “Non manchino sostegno e solidarietà della comunità internazionale”. Esibizione in Aula Paolo VI del Circo Rony Roller

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

All’invito ormai costante (“Continuiamo a pregare per la pace”) e alla denuncia divenuta anch’essa sintagma fisso di ogni appello (“La guerra è sempre una sconfitta”), il Papa oggi, rivolgendosi alle centinaia di fedeli riuniti in Aula Paolo VI per l’udienza generale, aggiunge anche una richiesta. Una preghiera, per i ‘padroni’ del fiorente mercato degli armamenti. Quello che in questi anni di deflagrazione di nuove guerre ha visto triplicare il fatturato, arrivando a toccare anche i 2.500 miliardi di dollari. Quasi mille miliardi (959) sono stati utilizzati in due anni dalle istituzioni finanziarie globali per sostenere la produzione e il commercio di armi, come denunciava un anno fa il report della Global Alliance for Banking on Values (Gabv),

Per favore preghiamo per la conversione del cuore dei fabbricanti delle armi, perché col loro prodotto aiutano a uccidere

"La guerra è sempre una sconfitta"

Un appello-denuncia, quello di Francesco che in questi anni ha sempre puntato il dito contro la fabbricazione delle armi. “La fame nel mondo finirebbe, se non si fabbricassero armi per un anno”, ha spesso ripetuto il Pontefice citando conversazioni avute con esperti sul tema. E tante, tante volte, specie in quest’ultimo anno, dal messaggio alla Cop29 di Dubai fino alla Bolla d’indizione del Giubileo Spes non confundit, il Papa ha lanciato la proposta di costituire, utilizzando una percentuale fissa del denaro impiegato nelle spese militari, un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e promuovere uno sviluppo sostenibile dell’intero pianeta. Un desiderio che il Vescovo di Roma spera possa realizzarsi in quest’Anno Santo, insieme all’altro di un cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra. Un auspicio di pace ribadito anche oggi all’udienza generale, quando ha elencato ancora una volta i territori lacerati dalle violenze.

Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, Myanmar, la Palestina, Israele e tanti Paesi che sono in guerra, preghiamo per la pace. La guerra sempre è una sconfitta

Il Papa all'udienza generale in Aula Paolo VI
Il Papa all'udienza generale in Aula Paolo VI

Il pensiero per le vittime di una frana in Myanamar

Accorato l’appello del Papa anche per la tragedia che ha colpito il Myanmar e che si aggiunge già a situazioni di violenza e tensione. Una frana, la notte del 12 gennaio, ha travolto diverse abitazioni nella contea di Hpakant, nello Stato di Kachin. Più precisamente un bacino di fango in un sito di estrazione di giada è crollato causando lo smottamento. Decine di case sono state sepolte e molti residenti risultano dispersi, secondo le prime notizie. “Sono vicino alla popolazione colpita da questa sciagura e prego per quanti hanno perso la vita e per i loro familiari”, scandisce Papa Francesco.

Non manchi a questi nostri fratelli e sorelle che sono nella prova il sostegno e la solidarietà della comunicazione internazionale

Il fuori programma di due bambini e l'esibizione del Circo Rony Roller

Le accorate parole del Papa per le crisi del mondo si sono intervallate, nel momento post catechesi, a siparietti divertenti come quello di due bambini corsi verso il palco inseguiti dalle mamme. Francesco, sorridendo, ha regalato loro delle caramelle e ha tranquillizzato le madri. Poi ha esclamato: “Loro sono i padroni, eh!”.

Poco prima, come già mercoledì scorso, in Aula Paolo VI è tornato a esibirsi un circo. Questa volta il Rony Roller, antica famiglia circense italiana, che già in passato aveva mostrato la sua arte a Papa Francesco. Il quale nel 2023 aveva offerto uno spettacolo di Rony Roller a Roma a duemila persone, tra profughi, senzatetto, carcerati, famiglie con bambini da Ucraina, Siria, Congo, Sudan, famiglie dei palazzi occupati di Roma, persone dalle strade di Torvaianica e da vari dormitori, accompagnate dai volontari. Oggi, dopo aver assistito divertito a giocolieri, acrobati e anche a un cagnolino coinvolto nell’esibizione, Francesco ha ribadito il suo grazie al Circo per questo lavoro mirato a restituire il sorriso alla gente.

Il lavoro del circo è un lavoro umano, un lavoro d’arte, un lavoro di tanto sforzo

Francesco durante l'esibizione del Circo Rony Roller
Francesco durante l'esibizione del Circo Rony Roller

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15 gennaio 2025, 10:15