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Il cardinale João Braz de Aviz, prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica Il cardinale João Braz de Aviz, prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica 

Associazioni pubbliche di fedeli in itinere: necessaria via libera della Santa Sede

Il vescovo diocesano d’ora in poi dovrà avere l’autorizzazione del Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata prima di erigere le associazioni di fedeli che attendono di diventare Istituto di vita consacrata o Società di vita apostolica

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“Il Vescovo diocesano prima di erigere – mediante decreto – un’associazione pubblica di fedeli in vista di diventare Istituto di vita consacrata o Società di vita apostolica di diritto diocesano, deve ottenere la licenza scritta del Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita apostolica”.

È quanto ha disposto Papa Francesco in un Rescritto circa le associazioni pubbliche di fedeli in itinere, in seguito all’udienza concessa il 7 febbraio scorso al cardinale João Braz de Aviz e all’arcivescovo José Rodríguez Carballo, rispettivamente prefetto e segretario del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

Il Rescritto, che entra in vigore oggi 15 giugno con la pubblicazione su L’Osservatore Romano, si inserisce nell’ottica della sinodalità promossa da Francesco, intendendo sviluppare una più stretta collaborazione tra gli uffici della Santa Sede e i vescovi diocesani in un “reciproco ascolto”, come aveva sottolineato il Papa nel discorso alla Plenaria della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, l’11 dicembre dell’anno scorso. Ascolto e collaborazione che vengono declinati in un processo di discernimento e di accompagnamento con particolare attenzione alle recenti fondazioni e alle nuove forme di vita consacrata, come afferma il Codice di Diritto Canonico (can. 605).

 

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