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L’acqua al centro della Giornata di preghiera per il Creato

Presentato in Sala stampa vaticana il tema della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, che si celebra sabato insieme alla Chiesa ortodossa. Domani l’incontro ecumenico di Assisi con i rappresentanti di diverse confessioni cristiane.

Marco Guerra – Città del Vaticano

È l’acqua la parola chiave della IV Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato che si celebra domani, sabato primo settembre. A presentare questa mattina in Sala stampa vaticana il tema dell’iniziativa ecumenica, istituita da Papa Francesco il 10 agosto 2015, è stato mons. Bruno Marie Duffé, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, il quale ha voluto porre i riflettori sui 600 milioni di persone che nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile.

L’acqua diritto umano

“Il mare, gli oceani, l’acqua” secondo il presule chiamano tutti "a pensare alla fraternità". L’accesso all’acqua è infatti “il primo dei diritti umani”, afferma ancora il segretario del Dicastero, “è un invito a dire io credo, io curo, io spero, io amo la vita e il mio fratello”. Il mare però è diventato anche luogo di morte e disperazione per migranti rifugiati.  La Giornata di domani pertanto è un invito a ripensare “la fraternità e la solidarietà con i quattro verbi indicati da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

La lotta alla desertificazione

In Sala stampa era presente anche mons. Segundo Tejado Munoz, sotto segretario del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Mons. Tejado, come responsabile della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, ha parlato degli effetti della desertificazione in Africa e degli aiuti concreti portati dai missionari alla popolazioni più povere, tramite la costruzione di nuovi pozzi e strutture per l’irrigazione.

Marittimi sensibilizzati alla cura delle risorse marine  

Infine padre Bruno Cicero, direttore dell’Apostolato del Mare, ha raccontato del lavoro di sensibilizzazione portato avanti con i marittimi e pescatori. Tutti coloro che traggono profitto dal mare sono infatti chiamati a tutelare questa risorsa dall’inquinamento. “Noi aiutiamo le popolazioni che vivono con il mare a proteggere i loro diritti – ha spiegato padre Cicero - ma anche conservare le acque per le generazioni future”.

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31 agosto 2018, 14:33
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