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Uno degli studenti della scuola St. Mary si ricongiunge con la propria famiglia dopo la liberazione Uno degli studenti della scuola St. Mary si ricongiunge con la propria famiglia dopo la liberazione 

Liberati in Nigeria 130 studenti rapiti alla scuola cattolica St. Mary

I giovani erano stati sequestrati il 21 novembre da uomini armati che avevano attaccato l'istituto di Papiri, nello Stato del Niger, portando via con la forza almeno 303 studenti e 12 insegnanti: cinquanta erano riusciti a fuggire nelle ore successive al blitz e oltre cento erano stati liberati all’inizio di questo mese. Non è chiaro se al momento ci siano dei dispersi: per la polizia tutti i rapiti sono ora in libertà, «compreso il personale», mentre proseguono le verifiche

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Sono tornati in libertà in Nigeria 130 studenti rapiti il 21 novembre da uomini armati alla St. Mary’s Catholic School della comunità di Papiri, nello Stato del Niger. Un portavoce del presidente, Bola Ahmed Tinubu, ha specificato che le autorità di Abuja ne hanno ottenuto il rilascio dai rapitori, nel contesto di un’operazione condotta dai «servizi segreti militari».
Un mese fa un commando armato aveva sequestrato almeno 303 studenti e 12 insegnanti nella scuola della Nigeria centro-settentrionale: 50 erano riusciti a fuggire nelle ore successive al blitz e oltre 100 erano stati liberati all’inizio di questo mese. 

Non è chiaro se al momento ci siano dei dispersi, come comunicato nelle scorse ore a proposito di una trentina di persone che mancavano all’appello, ma la polizia ha fatto sapere che tutti i sequestrati sono ora in libertà, «compreso il personale»: nella giornata di oggi ci saranno ulteriori verifiche e quanti tornati in libertà saranno trasferiti a Minna, la capitale dello Stato. L’identità dei rapitori non è stata però ancora rivelata e non sono stati resi pubblici i dettagli della liberazione.

Il sequestro di Chibok

La vicenda ha fatto drammaticamente rivivere il sequestro di massa del 2014, quando ad essere prelevate con la forza furono circa 300 studentesse di Chibok, nello Stato nord-orientale di Borno: ad entrare in azione allora furono gli estremisti islamici di Boko Haram, attivi nell’area dal 2009. Alle loro azioni si sono aggiunti negli ultimi anni attacchi, saccheggi e rapimenti a scopo di estorsione da parte di banditi locali che prendono di mira scuole, luoghi di culto, viaggiatori e abitanti di villaggi remoti. Il conteggio dei sequestrati rimane peraltro complicato a causa degli ampi territori in cui si trovano le case dei rapiti, situate in villaggi isolati di zone rurali.

A novembre un'ondata di rapimenti 

Il mese di novembre aveva fatto registrare nel Paese africano un’incessante ondata di rapimenti durante la quale più di 400 persone erano state rapite nel giro di 15 giorni: il 17 novembre erano stati sequestrati 25 scolari della città di Maga, nello Stato nord-occidentale di Kebbi, mentre una chiesa nello Stato meridionale di Kwara era stata attaccata nello stesso periodo e 38 fedeli erano stati prima rapiti e poi liberati. Alla fine del mese, sotto crescenti pressioni nazionali e estere, il presidente Bola Ahmed Tinubu aveva dichiarato lo stato di emergenza nazionale, ordinando il reclutamento immediato di nuove forze, tra poliziotti e militari, per combattere i gruppi armati.

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22 dicembre 2025, 15:03