Nuovi raid israeliani nel sud del Libano
Giada Aquilino - Città del Vaticano
Sono ripresi intensi i raid delle forze di sicurezza israeliane (Idf) in Libano, nonostante il cessate-il-fuoco in vigore dal novembre 2024 tra Israele e Hezbollah. Ad essere presa di mira la parte meridionale del Paese, lontana almeno una quarantina di chilometri dal confine con Israele. Gli attacchi aerei, ha fatto sapere l'Idf citata da «The Times of Israel», si sono concentrati su siti del gruppo islamista sostenuto dall’Iran, tra cui un centro di addestramento militare utilizzato dalla Forza d’élite Radwan: secondo l’esercito israeliano, il sito sarebbe stato utilizzato per pianificare e portare avanti attacchi contro Israele. Colpiti inoltre diversi edifici utilizzati da Hezbollah e una base di lancio di razzi.
L'accordo di cessate-il-fuoco
L’agenzia di stampa ufficiale libanese Ani ha riferito di «diverse ondate di attacchi aerei israeliani» contro la regione montuosa di Jbaa, indicando che diverse abitazioni sono state danneggiate.
All’inizio di novembre Israele aveva minacciato di intensificare i suoi attacchi in Libano, accusando i miliziani di aver intrapreso una fase di riarmo, nonostante in un attacco israeliano del settembre 2024 a Beirut fosse stato assassinato il loro leader, Hassan Nasrallah. Da allora, gli Stati Uniti hanno aumentato la pressione sulle autorità libanesi per disarmare il gruppo islamista. Secondo l’accordo di cessate-il-fuoco, l’esercito libanese deve completare entro il 31 dicembre lo smantellamento delle infrastrutture militari di Hezbollah tra il confine israeliano e il fiume Litani, una trentina di chilometri più a nord.
L'impegno di Beirut per il disarmo di Hezbollah
Da parte sua, il presidente libanese Joseph Aoun, ricevendo ieri l’inviato francese Jean-Yves Le Drian, ha respinto le accuse secondo cui l’esercito di Beirut non avrebbe svolto «appieno» i propri compiti a sud del Litani, con chiaro riferimento agli addebiti israeliani al riguardo. Il Libano, ha aggiunto Aoun secondo quanto riportato dall’emittente Lbci, è «favorevole a qualsiasi controllo» da parte del comitato di sorveglianza della tregua — che oltre al Libano e a Israele comprende pure gli Usa, la Francia e l’Onu, presente sul terreno con la missione Unifil — sulle operazioni dell’esercito volte a disarmare Hezbollah.
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