Iran, nuovo arresto per la premio Nobel Mohammadi
Vatican News
Narges Mohammadi, icona mondiale dei diritti umani e voce autorevole della campagna “Donna, Vita, Libertà”, è finita nuovamente in manette. Era in libertà provvisoria dal dicembre 2024 per motivi di salute, ma le autorità iraniane l’hanno arrestata ancora una volta mentre partecipava a una cerimonia in memoria dell’avvocato Khosrow Alikordi, morto in circostanze controverse.
Più volte imprigionata per le sue idee
Mohammadi, oltre al proprio impegno sociale in favore dei diritti delle donne nel Paese è ingegnere Nonostante la persecuzione politica condivisa con il marito, il giornalista Taghi Rahmani, la premio Nobel ha continuato a vivere in Iran, mentre il marito e i figli sono espatriati in Francia. Il suo primo arresto risale al 1998. Da allora è stata più volte imprigionata per la sua opposizione alla pena di morte, agli attacchi con l’acido contro le donne e alle politiche repressive del governo.
Solidarietà da tutto il mondo
L'arresto odierno, che ha coinvolto almeno altri otto attivisti, aggiunge un nuovo capitolo a una persecuzione che dura da oltre 25 anni. Al suo fianco si sono schierate numerose personalità e organizzazioni per i diritti umani.
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