Ucraina, le trattative procedono tra progressi e battute d'arresto
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Progressi e battute d’arresto: questo l'andamento delle trattative in corso per porre fine alla guerra in Ucraina. L’ostacolo più significativo resta il nodo territoriale del Donetsk, che la Russia controlla attualmente all’80% e che Putin è disposto a conquistare integralmente con la forza. Secondo il vicepresidente Usa Vance, Kyiv sa che prima o poi perderà questa regione, ma ciò potrebbe avvenire anche tra molto tempo, facendo proseguire il conflitto a oltranza. Lo stesso presidente americano Trump, rispondendo a una domanda dei giornalisti sull’andamento delle trattative, ha detto che queste proseguono, ma che “c’è odio tra le parti”.
Zelensky e le garanzie di sicurezza
Il presidente ucraino Zelensky, tuttavia, preferisce concentrarsi sul sistema di garanzie di sicurezza per l’Ucraina raggiunto in trattativa con gli Usa, in merito al quale afferma di essere “molto vicini a un risultato concreto”. Il documento sulle garanzie si articolerebbe in tre principali componenti: la difesa interna, l’integrazione europea e la cooperazione con la cosiddetta “Coalizione dei volenterosi”. Sul terreno, invece, Zelensky avverte che Mosca potrebbe sferrare attacchi pesanti durante le Feste, esortando a un rafforzamento immediato della difesa aerea per proteggere le città del Paese.
La posizione del Cremlino
La Russia, dal canto suo, lamenta la lentezza dei negoziati il cui esito considera “niente affatto scontato” e si riserva di valutare gli sviluppi delle trattative, augurandosi che si inseriscano nel solco dello “spirito di Anchorage”, cioè dei colloqui avuti l’estate scorsa con Trump in Alaska. Intanto, Mosca deve incassare i 6 mesi di rinnovo delle sanzioni economiche europee nei propri confronti, pur dichiarandosi pronta a “formalizzare legalmente” di non aver intenzione di attaccare né la Nato né l’Europa.
Sul terreno
Nella notte, intanto, droni russi lanciati su Odessa hanno danneggiato le infrastrutture portuali e un’imbarcazione civile, mentre l’allarme aereo è scattato in 17 regioni compresa quella intorno alla capitale Kyiv dove si registrano già tre feriti, mentre tre sono le vittime che si contano, finora, nei raid notturni. A Mosca si fa strada l’ipotesi di un attentato orchestrato dall’intelligence ucraina, in merito all’esplosione di ieri di un ordigno in cui è rimasto ucciso il generale Fanil Sarvarov, incaricato dell’addestramento delle truppe militari impegnate in Ucraina.
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