Sudest asiatico, imperversa la tempesta tropicale Senyar: oltre 240 vittime
Pietro Piga – Città del Vaticano
In Indonesia, in Malesia e in Thailandia la tempesta tropicale Senyar ha ucciso oltre 240 persone, stimare il numero delle vittime, così come quello dei dispersi e la portata dei danni risulta però estremamente complicato. A Sumatra, un’isola dell’arcipelago indonesiano, i morti confermati sono 94; nello stato malese di Perlis, invece, sono 2; mentre in otto province meridionali thailandesi sono 145. Chi è sopravvissuto, se non è fuggito alla ricerca di riparo, è intrappolato in case allagate, prive di elettricità e sprovviste di scorte e cibo. In molti attendono i soccorsi, ma riceverli è difficile, come a Sumatra, dove i ponti sono danneggiati e le strade sono interrotte dai detriti delle frane.
Gli ultimi aggiornamenti
Il ministero degli Esteri della Malesia ha fatto sapere che 1.450 cittadini sono stati evacuati in Thailandia e alloggiati in oltre 25 hotel, ad ora ne restano altre 300 persone da soccorrere. Il governo thailandese, invece, ha comunicato che almeno 3,5 milioni di abitanti sarebbero stati colpiti dalla tempesta tropicale Senyar e la situazione più preoccupante è a Hat Yai, una città nel sud del Paese. Mentre il direttore dell’Agenzia di meteorologia, climatologia e geofisica dell’Indonesia, Achadi Subarkah Raharjo, ha informato - secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Associated Press - di aver “esteso l’allerta per il maltempo estremo a causa del cambiamento delle dinamiche atmosferiche”.
L’altro fronte
Intanto, lo Sri Lanka, Stato nell’Asia meridionale, è vittima del ciclone Ditwah che si potrebbe intensificare nelle prossime ore e che, per ora, ha ucciso 46 persone, mentre 23 risultano scomparse. Le autorità statali hanno evacuato in scuole e rifugi pubblici circa 44 mila residenti, principalmente, nelle regioni orientali e centrali. I servizi ferroviari sono sospesi e sei voli sono stati dirottati dall’aeroporto internazionale Bandaranaike di Katunayake a quelli di Muscat (Oman), di Dubai (Emirati Arabi Uniti), di Nuova Delhi (India) e di Bangkok (Thailandia). Il direttore delle Operazioni di emergenza del Centro di gestione dei disastri, S. Dharmawickrema, ha dichiarato a Reuters che le operazioni di soccorso “stanno continuando nelle aree più colpite, ma che alcuni villaggi sono difficili da raggiungere perché le strade sono bloccate da frane”.
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