La Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo La Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo

Europa, la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo compie 75 anni

Il documento fu firmato il 4 novembre 1950, a Roma, dai 13 Stati membri del Consiglio d’Europa, ed entrò in vigore il 3 settembre 1953. Aderiscono 46 Paesi dopo che, nel 2022, in seguito all’invasione dell’Ucraina, la Russia è stata esclusa

Pietro Piga – Città del Vaticano

“Obbligo di rispettare i diritti dell’uomo” è il titolo dell’articolo 1 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Fu firmata il 4 novembre 1950, a Roma, dai 13 Stati membri del Consiglio d’Europa, sulla scia della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. A 75 anni dalla firma del trattato internazionale, che entrò in vigore il 3 settembre 1953, i Paesi aderenti sono 46 dopo che nel 2022, in seguito all’invasione dell’Ucraina, la Russia è stata esclusa dal Consiglio d’Europa.

Diritti e divieti

Nel tempo, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali è stata integrata da articoli e protocolli che garantiscono, per esempio, il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza, al rispetto della vita privata e familiare, all’istruzione. Ma anche il diritto di riunione e di associazione, delle elezioni libere, di voto e di eleggibilità alle elezioni, a un equo processo in materia civile e penale. Tutela, inoltre, la libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione. Proibisce la tortura, la schiavitù e il lavoro forzato, vieta la discriminazione, l’espulsione dei cittadini e quelle collettive degli stranieri, e abolisce la pena di morte, come recita l’articolo 1 del Protocollo 6: “Nessuno può essere condannato né giustiziato”.

L’organo giudiziario

Con l’articolo 19 del Titolo II, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ha istituito la Corte europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu). Da Strasburgo, i suoi giudici – uno per ciascun Stato aderente, eletto dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e in carica per sei anni rinnovabili – vigilano sul rispetto dei diritti fondamentali e possono intervenire sull’interpretazione e sull’applicazione del trattato internazionale e dei suoi protocolli. Alla Cedu si possono rivolgere solo gli Stati e cittadini che in precedenza hanno fatto ricorso agli organi nazionali.

 

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04 novembre 2025, 12:48