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Un momento dei lavori della prima giornata della Cop30 Un momento dei lavori della prima giornata della Cop30

Cop30, riscaldamento globale a 1,5° “quasi inevitabile”

Si è aperta ieri a Belém, in Brasile, la Cop 30, la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Nel videomessaggio d’inaugurazione, il gruppo intergovernativo di esperti del clima ha definito “quasi inevitabile” il superamento della soglia dell’1,5° di riscaldamento globale, ma è ancora possibile limitarlo

Roberta Barbi – Città del Vaticano

L’inadeguatezza delle azioni per il clima negli ultimi anni, parallelamente al continuo aumento delle emissioni di gas serra, ha reso "quasi inevitabile" lo sforamento della soglia del grado e mezzo di riscaldamento globale nel breve periodo, obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi nel 2015. Ad affermarlo è Jim Skea, presidente del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, ieri in apertura della Cop30, che però ha aggiunto che limitare il dato a fine secolo può essere ancora possibile qualora si mettessero in atto riduzioni immediate, profonde e durature di anidride carbonica e la rimozione di una parte significativa di quella già presente nell’atmosfera.

La Giornata dell’Africa

Oggi alla Cop 30 sarà la Giornata dell’Africa, indetta dall’Unione Africana per promuovere un dialogo capace di tradurre in azioni concrete le proposte del continente e triplicare gli stanziamenti per l’adattamento dello stesso ai cambiamenti climatici. Secondo le stime, infatti, per raggiungere quest’ultimo obiettivo sarebbero necessari oltre 70 miliardi di dollari l’anno, ma si stima che il continente ne abbia ricevuti, finora, poco più di 14. L’iniziativa nasce in collaborazione con il Gruppo della Banca africana di sviluppo, la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa e l’Agenzia per lo sviluppo dell’Unione Africana.  

La denuncia di Save the Children

Nella giornata di ieri è risuonato forte anche l’allarme della ong Save the Children, secondo la cui analisi, ogni anno 48 milioni di bambini – circa 136mila al giorno - vengono colpiti da disastri climatici che li costringono ad abbandonare le proprie case, interrompere l’istruzione e soffrire la fame, mettendo a rischio la loro salute e la loro sicurezza. L’analisi prende in considerazione il periodo di tempo degli ultimi 30 anni, cioè da quando si è tenuto il primo vertice Cop.

La Svizzera in favore dell’Amazzonia

Intanto la Svizzera ha fatto sapere che contribuirà con 5 milioni di franchi svizzeri (pari a 5,3 milioni di euro) al Fondo Amazzonia creato nel 2008 contro la deforestazione e in favore dello sviluppo sostenibile e del miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni dell’Amazzonia brasiliana. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente del Brasile, Silva, con il presidente della Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale del Paese sudamericano, Mercadante.

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11 novembre 2025, 08:29