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Carceri, a Saluzzo il tempo della detenzione si fa “prezioso”

Cinque gioielli tra bracciali e collane realizzati dagli studenti della sezione carceraria del liceo artistico Bertoni della cittadina in provincia di Cuneo, da quattordici anni attiva nella casa di reclusione, hanno vinto un premio al concorso di Arte orafa della prestigiosa Mostra dell’Artigianato di Guardiagrele. La dirigente scolastica: “Per i ristretti la scuola è seconda occasione di vita”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Non poteva esserci tema più azzeccato dell’"intreccio”, per gli studenti ristretti del corso di Design dei metalli interno alla casa di reclusione di Saluzzo, che grazie alla loro fantasia e sapienza nel gestire forme e colori, hanno ottenuto un riconoscimento alla 21.ma edizione del Concorso di Arte orafa nell’ambito della 55.ma Mostra dell’Artigianato di Guardiagrele, in provincia di Chieti. “L’intreccio è anche il tema dominante di tutto il nostro percorso scolastico in carcere che ha sempre fatto attenzione a mantenere un legame tra studenti esterni e interni”, racconta ai media vaticani la professoressa Alessandra Tugnoli, dirigente scolastica del liceo artistico Bertoni di Saluzzo, che da quattordici anni nella casa di reclusione della città tiene un corso di specializzazione in Design dei metalli e del legno.

Ascolta l'intervista con la prof.ssa Alessandra Tugnoli:

La scuola come maestra di una seconda vita

Gli ospiti del carcere maschile di Saluzzo che partecipano a questi corsi scolastici, al termine del percorso possono sostenere l’esame di Stato e ottenere il diploma, esattamente come gli studenti esterni: “Il percorso del nostro liceo artistico è identico dentro e fuori, solo con alcuni adattamenti per i detenuti legati all’età e alle loro caratteristiche peculiari – spiega ancora la preside – essendo una casa di reclusione con molti ristretti per reati associativi e pene lunghe abbiamo prediletto un corso di studi tradizionale in cinque anni e non un percorso specifico per adulti. Al termine, l’unica differenza è che per loro l’esame di maturità si svolge all’interno dell’istituto di pena”.

Uno dei gioielli sul tema dell'Intreccio
Uno dei gioielli sul tema dell'Intreccio

Parola d’ordine: inclusione

È una strada, quella intrapresa in carcere dal liceo Bertoni, che ha regalato molte soddisfazioni, in primis ai docenti, tanto da far sperimentare formule scolastiche innovative. Quest’anno, ad esempio, in ogni gruppetto di lavoro in carcere erano presenti anche studenti del liceo per così dire ‘ordinario’, compresi alcuni studenti disabili accompagnati dagli insegnanti di sostegno: “In carcere si è creato un clima di inclusione straordinario che definirei familiare – esulta Tugnoli – è stato commovente vedere come questi detenuti adulti si siano saputi rispecchiare nelle fragilità dei nostri studenti”. Così l’interazione tra persone si è trasferita nel lavoro in unione di materiali e colori diversi, capaci di vincere addirittura un premio: “I gioielli realizzati esprimono il messaggio che la bellezza sta nella diversità, che nell’incontro ci si completa e ci si abbraccia, ognuno con le proprie caratteristiche”, testimonia ancora la dirigente scolastica.

Il nodo dell'amicizia
Il nodo dell'amicizia

“Giurin giurello” e gli altri   

Sono nati così pezzi unici da ammirare e indossare, come il bracciale rigido “Giurin giurello”, il cui nome evoca una filastrocca dell’infanzia, quella stessa infanzia che molti dei reclusi di Saluzzo non hanno mai avuto: “Sono persone che vengono da contesti sociali in cui spesso il destino è segnato fin dalla nascita – osserva la professoressa Tugnoli – ma attraverso la scuola riescono davvero a operare un cambiamento dentro di sé che è il preludio a un vero cambiamento di vita: abbiamo molti feedback positivi in questo senso”. Tra qualche giorno si celebrerà anche il Giubileo del mondo educativo e non c’è realtà più adatta della scuola in carcere a esprimere la speranza che l’Anno Santo vuole comunicare al mondo: “Il mio augurio per questi studenti – conclude la preside – è che la scuola continui a rappresentare una seconda occasione di vita a chi, spesso, non ha avuto neppure la prima”.

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19 ottobre 2025, 11:00