I bimbardamenti israeliani su Gaza City (Reuters) I bimbardamenti israeliani su Gaza City (Reuters) 

Guerra a Gaza, l'Ue sospende il sostegno bilaterale a Israele

Mentre prosegue la pesantissima offensiva di terra dell'Idf a Gaza, l'Ue stabilisce la sospensione delle misure di sostegno bilaterale a Israele. Le agenzie delle Nazioni Unite, Oms e Unfpa, denunciano: gli ospedali sono al collasso, le donne costrette a partorire per strada. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, atteso alla Casa Bianca il 29 settembre

Francesco Citterich - Città del Vaticano

Con il terrore che si propaga a Gaza City — stamane sono già 83 le vittime palestinesi dei continui attacchi dell’esercito israeliano, ieri 99 — e mentre sotto le bombe prosegue incessante la fuga della popolazione, l’Unione europea ha deciso di sospendere il sostegno bilaterale al governo di Israele. "È un segnale importante, che conferma la nostra politica a favore della pace", hanno fatto sapere da Bruxelles fonti della Commissione europea. In particolare, si tratta di 14 milioni di euro di fondi già stanziati, che non verranno erogati. "Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti", hanno aggiunto le stesse fonti europee.

Kallas: sanzioni contri i terroristi di Hamas e i ministri israeliani estremisti

Inoltre l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, ha presentato un pacchetto di sanzioni "contro i terroristi di Hamas, i ministri estremisti del governo israeliano, i coloni violenti e le entità che sostengono l’impunità in Cisgiordania". "Voglio essere molto chiara: l’obiettivo non è punire Israele. L’obiettivo è migliorare la situazione umanitaria a Gaza", ha precisato Kallas al termine del Collegio dei commissari Ue, che ha aggiunto: "Tutti gli Stati membri concordano sul fatto che la situazione a Gaza sia insostenibile. La guerra deve finire. Le sofferenze devono cessare e tutti gli ostaggi devono essere rilasciati. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per raggiungere questo risultato. Non dobbiamo inoltre perdere di vista i pericolosi sviluppi in Cisgiordania che riducono la fattibilità di una soluzione a due Stati".

Ospedali di Gaza al collasso: le donne partoriscono per strada

Dunque, una prima, anche se timida risposta, che peraltro non sembra riscuotere il plauso di tutti i Paesi membri, che arriva mentre nelle ultime ore le truppe israeliane hanno intensificato i bombardamenti sulla Striscia, colpendo aree vicine ad alcuni dei pochi ospedali ancora funzionanti, mentre prosegue senza sosta l’offensiva militare via terra su Gaza. Una situazione sempre più drammatica. L’offensiva di terra condotta dall’esercito israeliano a Gaza ha portato gli ospedali "sull’orlo del collasso", ha scritto su X il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, chiedendo la "fine di queste condizioni disumane". Fonti dell’Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, hanno reso noto che l’offensiva israeliana a Gaza sta costringendo le donne a partorire per strada, "senza ospedali, senza medici e senza acqua pulita".

Hamas: per liberare gli ostaggi serve che Israele metta fine alla guerra

Hamas, intanto, per bocca del funzionario Razi Hamed, sopravvissuto al raid israeliano di Doha, ha lanciato un guanto di sfida al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "Non abbiamo paura quando dice che ci aprirà le porte dell'inferno. Non riceviamo istruzioni da lui su come trattare gli ostaggi nemici. Li trattiamo secondo i nostri valori e la nostra religione", ha detto parlando su con l’emittente al Jazeera per la prima volta dall’attacco israeliano in Qatar. "Chiunque voglia liberarli deve ordinare a Netanyahu di concludere un accordo di scambio di prigionieri e fermare la guerra", ha detto.

Sconcerto per le parole di Smotrich che definisce la Striscia una "miniera d'oro immobiliare"

Hanno suscitato sconcerto le parole del ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, che ha confermato pubblicamente, per la prima volta, il progetto per la ricostruzione della Striscia, oggetto di discussioni con gli Usa. Intervenendo al vertice sulla rigenerazione urbana organizzato dal Centro immobiliare e dal portale Madlan 2025, Smotrich ha dichiarato che la ricostruzione della Striscia — definita un "Eldorado immobiliare" — potrà trasformarsi in un investimento redditizio. "Ho iniziato una trattativa con gli americani, lo dico senza scherzare, perché abbiamo pagato moltissimo denaro per questa guerra. Dobbiamo dividerci come facciamo le percentuali sulla terra", ha aggiunto il ministro.

Netanyahu alla Casa Bianca il 29 settembre

Da Washington hanno nel frattempo fatto sapere che lunedì 29 settembre il presidente Trump incontrerà alla Casa Bianca il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

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18 settembre 2025, 12:38