Gaza, Hamas: “Nessun ostaggio rilasciato se l’operazione israeliana proseguirà”
Paola Simonetti – Città del Vaticano
“Con il proseguimento dell’azione militare su Gaza City, l’esercito israeliano non otterrà il rilascio degli ostaggi. Non ci occuperemo delle loro vote”. Hamas lancia un ultimo, tragico avvertimento a Israele che prosegue con drammatica intensità l’avanzata sull’area: almeno 79 le vittime nelle 24 ore di ieri, 4 dall'alba di oggi, fra cui due bambini.
La disperata fuga da Gaza
Chi fugge, dietro ordine perentorio, non ha riparo né mezzi di sostentamento: secondo l’Onu le ultime linee di sopravvivenza stanno terminando, mentre sono già oltre 400mila gli sfollati a sud della Striscia sul milione complessivo. Gli Stati Uniti hanno, intanto, posto di nuovo il veto, l’unico fra i votanti, a una bozza di risoluzione presentata al Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiedeva a Israele una tregua e la "revoca senza condizioni tutte le restrizioni all'ingresso di aiuti umanitari a Gaza", ma il testo secondo gli Usa, “non condanna Hamas e non riconosce il diritto di Israele a difendersi – sottolineano gli Stati Uniti -e legittima ingiustamente le false narrazioni a beneficio del gruppo islamico, che purtroppo hanno trovato credito in questo Consiglio".
La condanna della Francia
E mentre le forze israeliane piangono le loro vittime, un militare ucciso e uno gravemente ferito in un attacco tra Cisgiordania e Giordania, la Francia attacca frontalmente Israele che, secondo il presidente francese, Emmanuel Macron, “sta distruggendo la sua credibilità agli occhi dell'opinione pubblica mondiale, a causa delle vittime civili a Gaza. Riconoscere uno Stato palestinese – ha aggiunto il capo dell’Eliseo-è il modo migliore per isolare Hamas".
Il progetto Usa-Gb per il “dopo guerra”
Dal canto loro, gli Stati Uniti immaginano il futuro di Gaza, proponendo un piano per la gestione postbellica dell’area. Il presidente Usa, Donald Trump, ha infatti autorizzato l'ex primo ministro britannico, Tony Blair, a radunare le parti interessate regionali e internazionali attorno alla proposta dello stesso Blair di istituire un organismo di transizione dopo la fine del conflitto per governare la Striscia finchè non potrà essere consegnata all'Autorità Nazionale Palestinese. Tuttavia, i dettagli della proposta non sono stati ancora resi pubblici.
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