Palestinesi mostrano le loro pentole vuote davanti a una mensa di beneficenza a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale Palestinesi mostrano le loro pentole vuote davanti a una mensa di beneficenza a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale  (AFP or licensors)

Nuovi raid su Gaza City, l'Onu accusa: "La carestia è causata interamente dall'uomo"

Prosegue l’avanzata dell’esercito israeliano su Gaza City dove è stata colpita una scuola che ospitava sfollati, oltre 30 le vittime, tra loro diversi bambini. Torna, intanto, a muoversi la diplomazia con possibili colloqui per il cessate il fuoco già nei prossimi giorni. Un rapporto dell’Onu dichiara lo stato di carestia in tutta la Striscia

Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano

L’espansione militare israeliana prosegue come da programma: lo ha annunciato il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir. Attualmente le Forze di difesa israeliane (Idf) si trovano alla periferia di Gaza City, ma l'ingresso nel cuore della città, secondo i media israeliani, dovrebbe iniziare a metà settembre, dopo che i riservisti appena richiamati si presenteranno in servizio. Nel frattempo il milione di residenti saranno chiamati all’evacuazione già da questa domenica. Gaza City ha continuato ad essere bersagliata dall'aviazione e nel sobborgo di Sheikh Radwan è stata colpita una scuola che ospitava gli sfollati. Finora sarebbero oltre trenta le vittime degli attacchi israeliani, tra loro persone che cercavano aiuti alimentari e diversi bambini. 

L’azione diplomatica

L'offerta della fazione palestinese di procedere al rilascio degli ostaggi in due tempi sembra essere stata bocciata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha disposto l'avvio immediato di negoziati per la liberazione di tutti i rapiti, i circa 20 ancora vivi e i 30 corpi di quelli deceduti. Secondo quanto riportato dai media israeliani, si prevede che Israele invierà i negoziatori per riprendere i colloqui sul cessate il fuoco nei prossimi giorni. Sarebbero già in corso delle trattative per stabilire data e luogo dei negoziati, in stallo da quando Israele e gli Stati Uniti hanno richiamato i loro mediatori da Doha il mese scorso. Più che una proposta negoziale quello espresso da Israele suona come un ultimatum, soprattutto dopo la dura dichiarazione del ministro della Difesa Katz che ha promesso di radere al suolo Gaza se non verranno accettate le condizioni di Israele.

Il rapporto dell’Onu sulla carestia a Gaza

Intanto, secondo il rapporto dell’Onu sarebbero almeno 132.000 i bambini sotto i 5 anni a rischio malnutrizione a causa della carestia nella Striscia causata dal blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele, che smentisce l’accusa definendola orchestrata da Hamas. L’ufficio del premier israeliano ha definito il rapporto una "palese menzogna", mentre il Coordinamento delle attività governative nei Territori, (COGAT) l'organismo militare responsabile degli aiuti, ha detto che si tratta di "dati parziali" e "informazioni superficiali". Tuttavia il rapporto dell’Onu risulta condiviso dalla maggior parte delle organizzazioni umanitarie internazionali. Fao, Unicef, World food Program, e l’Organizzazione mondiale della Sanità, invocano un cessate il fuoco e le tanto attese forniture di cibo e medicinali. L'ong ActionAid lancia un allarme ulteriore: stanno morendo di fame le famiglie palestinesi e anche il personale dell'organizzazione umanitaria.

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23 agosto 2025, 08:59