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Un ragazzo ferito passeggia nell'area di Khan Younis dopo l'ultimo raid israeliano nel sud della Striscia (Reuters) Un ragazzo ferito passeggia nell'area di Khan Younis dopo l'ultimo raid israeliano nel sud della Striscia (Reuters)  (q)

Israele verso l'occupazione di Gaza, riapertura parziale agli aiuti

Il premier israeliano convoca il gabinetto di sicurezza per discutere i piani militari relativi alla Striscia. Israele consentirà ai commercianti di Gaza di portare aiuti per la prima volta dalla ripresa dei combattimenti a marzo. Lo ha reso noto il Coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori (Cogat). Riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu per sbloccare la trattativa sugli ostaggi

Francesco De Remigis - Città del Vaticano

Dopo la notizia filtrata dal gabinetto del premier israeliano, in merito alla possibile occupazione totale della Striscia, a breve inizierà la riunione operativa per discutere il piano nel quale sono previste anche operazioni ad hoc nelle aree di Gaza in cui si ritiene che gli ostaggi siano ancora detenuti e in vita. Ma se da un lato, nel governo, c'è chi spinge per dare corpo all'ipotesi di occupazione, al momento non confermata dagli Stati Uniti, sul tavolo restano diverse opzioni. Ed emergono anche divergenze di opinioni tra l'apparato di governo di Israele e quello militare.

Divisioni tra governo e militari israeliani

"Se non agiamo ora gli ostaggi moriranno e l'enclave palestinese resterà sotto il controllo di Hamas", dice un alto funzionario vicino al gabinetto del premier, citato da diversi media di Tel Aviv. Ma prima che la riunione iniziasse, aveva già innescato un durissimo botta e risposta tra dal capo di Stato maggiore dell'esercito, Eyal Zamir, in polemica con Netanyahu, che attraverso i suoi uffici gli avrebbe fatto recapitare la seguente minaccia: "Se non gli sta bene l’occupazione di tutta Gaza, può anche dimettersi". Divisioni che non fermano le gli attacchi israeliani contro i camion carichi di aiuti per Gaza, denunciati anche dalla vicina Giordania. Gli Stati Uniti, in attesa di una presa di posizione pubblica sulla strategia di Netanyahu, ha intanto messo sul tavolo un altro segnale di intesa, con il premier, annunciando lo stop degli aiuti federali per le calamità naturali a quegli Stati che boicottano le aziende israeliane.

L'Onu si pronuncia sugli ostaggi rapiti

Oggi è atteso l’esito della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul Medio Oriente, chiesto da Israele per discutere il da farsi sui 50 ostaggi ancora nelle mani di Hamas e Jihad islamica. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres "è rimasto molto sconvolto" dalla diffusione da parte di Hamas dei video che mostrano gli ostaggi israeliani in mano all'organizzazione palestinese, ha detto il portavoce Farhan Haq, aggiungendo che per Guterres è stata una "inaccettabile violazione della dignità umana". Resta alta anche la tensione con lo Yemen: un missile balistico è stato lanciato dai ribelli Houti verso Israele e neutralizzato dalle difese aeree dell'esercito.

Proseguono i lanci di cibo con i paracadute

Nonostante siano considerati inefficienti e costosi, e possono creare problemi a terra per la rincorsa della popolazione ad accaparrarsi le razioni di cibo che piovono dal cielo, i lanci con i paracadute proseguono. Non sono considerati la soluzione, fa sapere la Spagna, che però continuerà a "partecipare a qualsiasi possibilità di invio di alimenti" a Gaza, "anche per via aerea", ha detto il ministro degli Esteri, José Manuel Albares. "Se si riuscirà a salvare la vita anche solo di un bimbo palestinese, faremo tutti gli sforzi necessari e lanceremo tutto il cibo possibile finché non riusciremo a far sì che entri, come dovrebbe essere, per via terrestre".

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05 agosto 2025, 09:26