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Un momento della prima manifestazione di ieri,  a Beit Lahia Un momento della prima manifestazione di ieri, a Beit Lahia

A Gaza la popolazione protesta: “Fuori Hamas dalla Striscia”

Un’inedita ondata di proteste contro Hamas si è svolta nella giornata di ieri in diverse località della Striscia di Gaza, in cui la popolazione ha chiesto a gran voce la fine della guerra prima di essere dispersa dai miliziani. Manifestazioni anche a Gerusalemme contro il governo di Netanyahu definito “traditore dei valori israeliani”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

“Fuori Hamas”: questo il grido che è risuonato ieri in tutta la Striscia di Gaza, esasperata dal protrarsi della guerra, dalla fame, dalle condizioni di sfollamento e dal freddo. Dal campo di Beit Lahia, nel nord, le proteste si sono poi estese a Jabalia e infine nel sud, a Khan Younis, con la popolazione unita per chiedere la fine delle ostilità. Delle manifestazioni si ha notizia grazie ai video postati dalla gente comune sui social: i media della Striscia, legati al gruppo islamista, non hanno ripreso nulla, neppure la dispersione dei manifestanti da parte dei miliziani.

L’Anp torni a controllare Gaza

“Le manifestazioni nella Striscia di Gaza sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas”, ha affermato il consigliere del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Al-Habash, secondo il quale la soluzione sarebbe il ripristino del controllo dell’Anp sulla Striscia: “Dobbiamo concentrarci sulla rimozione di Hamas dal potere – ha detto – suggerisco all’organizzazione di ascoltare il popolo palestinese a Gaza”. Dalla ripresa delle ostilità il 18 marzo scorso, secondo una stima dell’Onu indicata ieri da uno dei portavoce durante il quotidiano punto con la stampa, sono già 120mila i palestinesi che hanno dovuto lasciare le proprie case su ordine di evacuazione delle forze israeliane da un’area “grande come Manhattan”. Preoccupazione per la situazione a Gaza è stata espressa anche dalla Commissaria europea per la gestione delle crisi, Hafja Lahbib, che ha parlato di “notizie allarmanti di personale sanitario, ambulanze e ospedali ancora attaccati da Israele”. “Gli aiuti umanitari devono continuare ad aiutare le persone in disperato bisogno – ha detto –. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutti”.

Proseguono i raid israeliani

E mentre la gente protesta, proseguono i raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Sono almeno 12 le persone uccise in un nuovo raid aereo condotto alle prime ore di questamattina dalle Forze di difesa israeliane (Idf) sulla Striscia. Lo afferma l'emittente al-Jazeera segnalando che tra le vittime ci sono anche cinque bambini, tra cui uno di soli sei mesi ucciso insieme alla madre. L'ultima vittima è stata segnalata da al-Jazeera a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza.

Proteste anche a Gerusalemme

Anche in Israele, ieri, è stata una giornata di protesta con centinaia di persone in strada, riunite in almeno tre cortei a Gerusalemme, di cui uno si è fermato davanti alla Knesset. Le manifestazioni si sono svolte principalmente contro il governo del premier Benjamin Netanyahu, definito “traditore dei valori israeliani”. I familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, invece, hanno dato vita a una manifestazione silenziosa seduti sull’asfalto.   

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