Il Nicaragua si ritira dal Consiglio Onu per i diritti umani
Francesco Citterich - Città del Vaticano
Il Nicaragua ha annunciato il ritiro dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, dopo che gli esperti dell’organizzazione hanno accusato il governo del presidente Daniel Ortega di repressione. Un rapporto del gruppo di esperti Onu dei diritti umani (Grhen) nei giorni scorsi ha accusato Managua di aver allestito una «macchina repressiva» e instaurato un regime autoritario.
L’annuncio di Managua
"Il Nicaragua trasmette la sua decisione sovrana e irrevocabile di ritirarsi dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, da ogni attività collegata ad esso e a tutti i meccanismi satelliti", ha dichiarato ai media statali la moglie di Ortega, Rosario Murillo, che recentemente è stata nominata co-presidente del Paese centroamericano, in base alle controverse riforme costituzionali. Riforme, entrate in vigore il 18 febbraio scorso, fortemente criticate da parte del Consiglio dell’Onu, che ha accusato il governo di Managua di avere deliberatamente trasformato il Nicaragua "in uno Stato autoritario, dove non esistono istituzioni indipendenti; le voci dissenzienti sono messe a tacere e la popolazione – sia all’interno che all’esterno del Paese – deve affrontare persecuzioni, esilio forzato e rappresaglie economiche".
I precedenti
Non è la prima volta che il Paese centroamericano risponde alle critiche di organismi internazionali proclamandone l’uscita. A inizio febbraio il Nicaragua si è ritirato dall’Organizzazione mondiale per l’Alimentazione e l’agricoltura (Fao) e ha ordinato la chiusura degli uffici dell’organismo nel Paese. La decisione è arrivata dopo la pubblicazione di un rapporto in cui la Fao includeva il Nicaragua nell’elenco delle nazioni con la maggiore insicurezza alimentare. Alla fine del 2021 Managua ha annunciato l’uscita dall'Organizzazione degli Stati americani (Osa), organismo ritenuto strumento di pressione degli Stati Uniti per interferire nelle politiche nazionali. L'uscita dall’Osa, accompagnata dalla requisizione dei locali a Managua, è stata completata nel novembre del 2023.
La repressione contro le ong
Da Managua giungono intanto ulteriori notizie rispetto alla chiusura di altre dieci associazioni indipendenti senza fine di lucro, tra cui l’Istituto per lo sviluppo, la valutazione, l’assistenza e le soluzioni, specializzato nel fornire servizi di microfinanza e sviluppo economico alle persone a basso reddito in tutto il mondo, e l’Associazione cristiana Casa de Dios Puerta del Cielo, presente in tutto il Paese. Disciolta anche l’Associazione civile di ingegneria sanitaria e ambientale.
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