Gaza, rilasciati da Hamas altri due ostaggi. Consegnati i resti di Shiri Bibas
Paola Simonetti – Città del Vaticano
"Abbiamo ricevuto la notizia che temevamo di più: la nostra Shiri è stata assassinata in prigionia". Esprime il suo dolore la famiglia della mamma di Ariel e Kfir Bibas, ostaggi deceduti nelle mani di Hamas, dopo la notizia che i resti della donna sono stati identificati e consegnati alle autorità israeliane, a seguito dell’iniziale scambio del corpo con quello di una cittadina palestinese, che il gruppo islamico ha attribuito ad un errore. Ma, intanto, l’esercito israeliano rende noto quanto emerso dalle autopsie dei figli di Shiri, rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023 quando avevano nove mesi e quasi tre anni, affermando che i piccoli sono "stati brutalmente assassinati a sangue freddo dai terroristi, a mani nude”. E stata, dunque, respinta duramente da Israele la ricostruzione del gruppo islamico palestinese, secondo cui i due bambini avevano perso la vita a causa di un attacco aereo delle forze israeliane nei primi giorni di guerra.
Il settimo scambio
Tragiche evidenze che hanno portato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, a promettere risposte forti contro Hamas consegnando alla giustizia i responsabili del massacro, ma che per il momento non fanno saltare l’accordo di tregua di cui Israele aveva denunciato la violazione per la vicenda dei falsi resti della Bibas. Oggi quindi ha preso il via un altro scambio che per il momento ha visto la liberazione di Tal Shoham e Avera Mengistu, quest'ultimo da dieci anni prigioniero a Gaza. La loro consegna alla Croce Rossa è avvenuta dopo il passaggio sul palco allestito da Hamas. Saranno in tutto sei gli ostaggi che veranno consegnati oggi, a fronte della liberazione di 602 prigionieri palestinesi. Il prossimo passo, l'ultimo della prima fase dell'accordo, sarà la consegna di altri quattro corpi, la prossima settimana.
La risposta di Israele al rischio attentati
Israele promette risposte ferme anche per chi ha organizzato l’attacco multiplo con tre esplosioni, che hanno colpito altrettanti bus nei parcheggi di pertinenza giovedì scorso a Tel Aviv, e piazzato altri due ordigni pronti a deflagrare, poi disinnescati: “Gli autori saranno catturati”, hanno dichiarato i vertici delle Forze di Difesa israeliane. Azioni, che le autorità israeliane, riconducono alla matrice terroristica con radici in Cisgiordania: “Le roccaforti del terrorismo nel paese saranno eliminate – hanno dichiarato il premier israeliano Netanyahu e il ministro della Difesa Katz-. E l'esercito lancerà ulteriori operazioni dopo i falliti attentati sui bus".
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