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Migranti salvati in mare Migranti salvati in mare  (Mediterranea Saving Humans)

Frontex, calano gli arrivi nel Mediterraneo. Ripamonti: no a politiche di chiusura

Gli attraversamenti dei migranti sarebbero diminuiti del 59% a causa di minori partenze da Tunisia e Libia. Per il presidente del Centro Astalli "ci sono situazioni molto gravi di detenzione nei Paesi fuori dai confini dell'Unione europea e dell'Italia. Si tratta di situazioni che mettono in grave rischio la vita delle persone migranti”

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

Nel 2024 si è verificato un calo del 59% degli arrivi in Ue tramite la rotta del Mediterraneo centrale e del 78% sulla rotta dei Balcani occidentali. Lo riportano i dati preliminari di Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. In particolare, viene riferito, sulla rotta del Mediterraneo centrale gli attraversamenti sarebbero diminuiti a causa di minori partenze da Tunisia e Libia. Per padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli “dal punto di vista di chi si occupa dei rifugiati non sono dati positivi. Sappiamo che dietro queste riduzioni ci sono politiche di chiusura e soprattutto situazioni molto gravi di detenzione nei Paesi appunto che sono fuori dai confini dell'Unione europea e dell'Italia. Si tratta di situazioni che mettono in grave rischio la vita delle persone migranti”.

Ascolta l'intervista a padre Camillo Ripamonti

Garanzie per i migranti ridotte sempre di più

Nei giorni scorsi sono emerse una serie di testimonianze choc e video di torture nei confronti di migranti e rifugiati trattenuti in Libia nel carcere di Garnada, situato a circa 200 chilometri a nord-est di Bengasi, torturati per estorcere denaro in cambio della libertà. Nel frattempo più di 600 migranti del Niger sono stati deportati con la forza dalla Libia attraverso il Sahara. Ripamonti afferma che purtroppo negli ultimi anni "garanzie nei confronti di queste persone non ci sono e si stanno riducendo sempre di più. E questo anche perché le possibilità per ONG che possono appunto attraversare il Mediterraneo alla ricerca delle persone in difficoltà si riducono sempre di più, e quindi questi migranti rischiano sempre di più di rimanere in situazioni di limbo in cui la dignità e i diritti non vengono rispettati".

Il Mediterraneo centrale, tra le rotte più battute

Nonostante il calo significativo, la rotta del Mediterraneo centrale ha comunque rappresentato circa 67.000 attraversamenti, la seconda più alta tra tutte le rotte. La rotta dei Balcani occidentali ha visto un forte calo del 78% a seguito di forti sforzi da parte dei Paesi della regione per arginare il flusso; sulla rotta del Mediterraneo orientale i rilevamenti sono aumentati del 14%, arrivando a 69.400, trainati dai nuovi corridoi dalla Libia orientale, con migranti provenienti prevalentemente da Siria, Afghanistan ed Egitto. Ma c’è di più, gli arrivi irregolari alle frontiere dell'Ue sono diminuiti drasticamente nel 2024. Sempre quanto riportano i dati preliminari di Frontex, si è verificato un calo significativo del 38% negli attraversamenti irregolari delle frontiere dell'Ue lo scorso anno, raggiungendo il livello più basso dal 2021. Per padre Ripamonti il segnale è chiaro: ”Negli ultimi anni le politiche che sono venute fuori sempre di più sono quelle di deterrenza delle partenze, piuttosto che nell'affrontare il fenomeno migratorio nella sua complessità. E quindi si preferisce voltare la faccia dall'altra parte e incrementare quelle politiche di non partenza, di respingimento, piuttosto che affrontare quella che è invece la sfida del futuro, cioè la convivenza di popoli diversi in situazioni appunto, di confronti culturali”.

Mcl chiede corridoi lavorativi per il Giubileo

Sono sempre più le organizzazioni che chiedono corridoi di arrivo sicuri per i migranti, anche e soprattutto a fini lavorativi. "Il Giubileo sia l'occasione per una nuova stagione di accoglienza dei migranti con nuovi corridoi lavorativi con attenzione alla legalità e al giusto compenso". A chiederlo è Paolo Ragusa, presidente nazionale dell'ALS MCL (Associazione Lavoratori Stranieri di MCL) -  nei giorni scorsi in missione in Marocco  a seguito del protocollo di collaborazione siglato tra ALS MCL e ASL MCL Sicilia, Consorzio Umana Solidarietà s.c.s. e l'UGTM (Union Générale des Traveilleurs du Maroc) di Fez - per il quale "al di là delle confessioni religiose dobbiamo pensare che queste opportunità di inserimento sono delle vere e proprie porte sante aperte idealmente per offrire una speranza nel nostro Paese a chi fugge dal proprio, spesso in uno stato di estrema fragilità. La nostra presenza in Marocco vuole essere un segnale giubilare per portare un messaggio di pace, di sostegno e collaborazione sulle sponde africane del Mediterraneo".  L'obiettivo è facilitare e sostenere l'ingresso di lavoratori provenienti dal Marocco sul territorio italiano, ma anche per supportare le imprese per soddisfare il bisogno di manodopera. 

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14 gennaio 2025, 15:08