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I fedeli celebrano la Kumbh Mela nell'Uttar Pradesh I fedeli celebrano la Kumbh Mela nell'Uttar Pradesh

In India inizia la Maha Kumbh Mela, grande pellegrinaggio indù

Circa 400 milioni di fedeli si recheranno, fino al 26 febbraio, nell’Uttar Pradesh, per immergersi nelle acque dei fiumi sacri e lavare i propri peccati in quello che è il più imponente evento spirituale del mondo che si svolge ogni dodici anni

Giovanni Zavatta – Città del Vaticano

Con i primi bagni di massa nei fiumi sacri Gange, Yamuna e Sarasvati è cominciata oggi, 13 gennaio, a Prayagraj, nello stato indiano di Uttar Pradesh, la Maha Kumbh Mela, il più grande pellegrinaggio al mondo al quale fino al 26 febbraio parteciperanno circa 400 milioni di indù, a titolo di paragone l’Hajj ha radunato nel 2024 alla Mecca 1.800.000 pellegrini musulmani. Ancora prima dell’alba, i fedeli hanno iniziato a immergersi nelle fredde acque alla confluenza dei tre fiumi per lavare i propri peccati, come vuole la tradizione indù.

Fedeli indù si bagnano nei fiumi sacri
Fedeli indù si bagnano nei fiumi sacri

Modi: un momento speciale

L’inizio dell’evento, che si tiene ogni dodici anni, è stato salutato così sul suo account X dal primo ministro indiano Narendra Modi: «Un momento speciale che incarna l’immutabile eredità spirituale indiana in una confluenza di fede, devozione e cultura». Sono presenti almeno 40.000 agenti di polizia per garantire la sicurezza e aiutare a gestire la folla, mentre telecamere di sorveglianza dotate di capacità di intelligenza artificiale assicureranno un monitoraggio continuo. Le ferrovie indiane hanno aggiunto 98 treni per effettuare 3300 viaggi verso l’Uttar Pradesh. Gli organizzatori hanno installato 150.000 servizi igienici, 68.000 lampioni e una maxi-tendopoli che nel fine settimana è stata completamente occupata.

I fedeli in Uttar Pradesh per la Kumbh Mela
I fedeli in Uttar Pradesh per la Kumbh Mela

La distribuzione di benedizioni

Al suono dei tamburi e in mezzo a processioni di elefanti e trattori carichi di statue di divinità indù, monaci vestiti interamente di color zafferano - che nell’induismo indica la rinuncia ai beni materiali e per esteso il valore del sacrificio - e i sadhu, asceti dal rigido percorso di disciplina spirituale con il corpo ricoperto di cenere, hanno cominciato a distribuire le loro benedizioni. Questi eremiti, solo in occasione della Kumbh Mela, lasciano i propri luoghi di ritiro. Avanzando verso il bordo delle acque, i fedeli hanno cantato invocazioni come Har Har Mahadev e Jai Ganga Maiyya, in lode alle divinità indù Signore Shiva e Madre Gange. Con l’abluzione rituale, oltre a lavare i peccati, i pellegrini si liberano dal ciclo della vita e della morte, della rinascita e della reincarnazione, raggiungendo il Moksha e fondendosi idealmente con la divinità.

L'evento ogni 12 anni

La prima cronaca della Kumbh Mela risale al VII secolo dopo Cristo con gli scritti del monaco cinese Xuànzàng. È invece il testo sacro indù Bhagavata Purana a narrare l’origine della festività. La parola kumbh si riferisce a una brocca contenente l'elisir dell'immortalità apparsa durante un evento divino chiamato "Sagar Manthan". Nel bel mezzo di una battaglia celeste per l'elisir che durò dodici giorni nel tempo divino, equivalenti a dodici anni umani, e al quale partecipò anche il dio Vishnu, gocce di nettare (amrita) caddero in quattro luoghi - Prayagraj, Haridwar, Nashik e Ujjain - che divennero le sedi del Kumbh Mela. Qui i devoti di diverse sette indù, o Akharas, si uniscono in grandi processioni per fare lo "Shahi Snaan" o bagno reale, immergendosi nel fiume sacro. La Maha Kumbh Mela ("Grande" Kumbh Mela) si celebra a Payagrai ogni dodici anni, più precisamente dopo quattro Purna Kumbh Mela, che si svolge invece ogni tre anni a rotazione in quattro diversi luoghi principali (come detto Prayagraj, Haridwar, Nashik e Ujjain), a seconda della posizione del Sole, della Luna e di Giove. C’è poi anche l'Ardh Kumbh Mela, in due siti ogni sei anni.

Il pensiero di Mark Twain

La Kumbh Mela affascinò durante un viaggio in India nel 1895 perfino lo scrittore statunitense Mark Twain, dichiaratamente agnostico. Nel suo diario così scrisse: “È fantastico il potere della fede che crea moltitudini su moltitudini di vecchi e deboli, di giovani e fragili, che intraprendono senza esitazione o protesta un così incredibile viaggio e sopportano miserie senza lamentarsi. È frutto dell’amore o è fatto per paura? Non so quale dei due. Non importa quale sia l’impulso, l’atto che genera è oltre l’immaginazione, meraviglioso per la nostra gente, i freddi uomini bianchi”.

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13 gennaio 2025, 13:57