Cuba e lo "spirito" del Giubileo, rilasciati 127 detenuti
Vatican News
Sono 127 i prigionieri rilasciati nelle ultime ore a Cuba, dopo la decisione annunciata martedì da L’Avana di liberare 553 persone, «condannate per vari reati», nel contesto di una mediazione con la Chiesa cattolica che perdura da anni e nello «spirito» del Giubileo in corso. Poche ore prima, l’amministrazione statunitense di Joe Biden aveva anticipato la notizia della rimozione dell’isola dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo.
Le misure adottate
In un primo conteggio ufficiale, la vicepresidente del Tribunale Supremo del Popolo, Maricela Sosa, ha dichiarato alla televisione di Stato cubana che «tra mercoledì e giovedì sono state concesse 127 scarcerazioni anticipate, 121 con la condizionale e sei come licenze extra-penali», spiegando che per queste ultime si tratta di una liberazione anticipata concessa dai tribunali principalmente per motivi di salute.
Uscito dal carcere José Daniel Ferrer García
Fra i prigionieri scarcerati, anche un gruppo di detenuti politici: tra loro figura José Daniel Ferrer García, 54 anni, fondatore della Union patriotica de Cuba, considerato “prigioniero di coscienza” da Amnesty International. Dopo aver sperimentato per la prima volta il carcere nel 2003 all’epoca di Fidel Castro, Ferrer García era stato arrestato nuovamente nel corso delle proteste antigovernative del 2021. Rilasciato ieri dal carcere di Mar Verde a Santiago de Cuba, Ferrer García ha assicurato di voler continuare il proprio impegno in favore di «libertà, democrazia e diritti umani», denunciando di aver trascorso anni di prigionia «nel peggior isolamento», patendo «fame, colpi e infezioni».
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