Cerca

Cookie Policy
Il portale Vatican News utilizza cookies tecnici o assimilati per rendere più agevole la navigazione e garantire la fruizione dei servizi ed anche cookies tecnici e di analisi di terze parti. Se vuoi saperne di più clicca qui. Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookies.
ACCONSENTO
Radio Vaticana con voi
Programmi Podcast
Leopoli. Funerali di soldati ucraini Leopoli. Funerali di soldati ucraini 

Il coraggio di finire la guerra e il rischio grande di andare oltre

La guerra in Ucraina è a una svolta: il Cremlino è sempre più all’angolo e le minacce nucleari si fanno sempre più concrete. Le opzioni si riducono: si può osare la pace o esasperare il conflitto. Con conseguenze inimmaginabili

Sergio Centofanti

L’invasione russa in Ucraina doveva essere una guerra lampo. Sono ormai sette mesi che sta portando morte, lutti e distruzione. Era stata motivata come una guerra di liberazione di un popolo da un manipolo di nazisti. Invece il Cremlino ha incontrato un popolo unito che vuole restare libero e indipendente mentre i cittadini russi non vogliono andare a morire in una terra che non è la loro e non vuole essere conquistata.

Molti cittadini russi non vogliono essere carne da macello per un conflitto che non ha senso e mentre i capi e i figli dei capi si tengono ben lontani dalla linea del fronte. L’unica motivazione che resta è salvarsi e fuggire dall’arruolamento forzato che è stato annunciato da Putin.

Mosca non ha fatto bene i calcoli: ha incontrato un popolo coraggioso che resiste e che riceve la solidarietà internazionale. Anche i Paesi amici che riteneva più vicini si stanno allontanando. Ora si ritrova sempre più sola a causa di una guerra assurda che ha iniziato pensando di vincere in breve tempo.

Ora dovrebbe avere il coraggio di terminarla presto, senza averla vinta. È chiaro che chi ha iniziato il conflitto, se non riporta a casa un trionfo, rischia. Per questo oggi la situazione è terribilmente pericolosa. Chi è disperato può compiere gesti disperati. Le minacce di usare armi nucleari sono ormai aperte.

La distanza tra il coraggio e la disperazione è grande, ma se i coraggiosi crescono di numero e si uniscono allora la storia può cambiare. La storia insegna che i popoli si ribellano quando le ingiustizie superano il livello di guardia. Siamo ad un punto di svolta.  

Il problema più difficile è che il Cremlino sta finendo le opzioni a sua disposizione. È un punto molto rischioso perché le scelte si riducono a due: avere il coraggio di finire la guerra o rischiare il tutto per tutto spingendosi oltre, dove le minacce diventano realtà. E allora la catastrofe sarebbe grande. Che Dio ci protegga.

 

  

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

24 settembre 2022, 14:30
<Prec
Aprile 2025
LunMarMerGioVenSabDom
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
282930    
Succ>
Maggio 2025
LunMarMerGioVenSabDom
   1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031