Gugerotti in Romania: l'unione con la Chiesa greco-cattolica è nostro orgoglio e speranza
Giovanni Zavatta - Città del Vaticano
«Ci siamo già impegnati a ricevervi a Roma per una concelebrazione con il Papa, in modo da mostrare cosa vuol dire la comunione delle Chiese. Questa è la vostra caratteristica! Siete orientali, siete una Chiesa, e una Chiesa sofferente, in piena comunione con il Papa di Roma. Siete il nostro orgoglio, la nostra speranza, il nostro affetto». È uno dei passaggi più significativi del saluto che il cardinale prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, Claudio Gugerotti, ha rivolto a sua beatitudine Claudiu-Lucian Pop, intronizzato sabato scorso, nella cattedrale di Blaj, arcivescovo maggiore di Făgăraş şi Alba Iulia dei Romeni, divenendo guida della Chiesa greco-cattolica romena. Il 6 novembre scorso Leone XIV aveva concesso al presule la conferma all’elezione canonica da parte del Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica romena, riunitosi a Roma presso il Pontificio collegio pio romeno.
Gioia e fraternità
Gugerotti — che ha definito gli «occhi affettuosi e pieni di commozione» della mamma di Pop come «l’immagine più adatta per esprimere questo nostro ritrovarci insieme, con gioia e con fraternità» — ha confermato la vicinanza della Santa Sede e in particolare del Dicastero per le Chiese orientali che «è nato per voi» ed «è in attesa di conoscere cosa può fare, cosa deve fare per rendere la vostra vita più facile e quella dei vostri fedeli più gioiosa e più convinta. Questa è la benedizione che Papa Leone le imparte e imparte a tutta la vostra Chiesa».
Il ricordo del cardinale Mureşan
Alla cerimonia di intronizzazione era presente anche l’arcivescovo Giampiero Gloder, nunzio apostolico in Romania e in Moldova, il quale ha osservato come «la presenza della Chiesa romena unita a Roma, greco-cattolica, abbia segnato la storia e continui a segnare anche oggi il cammino di questa nazione, promuovendo i valori cristiani che sono alla base della sua cultura e identità, come lo sono alla base della cultura e civiltà europea». Monsignor Gloder, invocando «l’azione dello Spirito Santo» affinché «accompagni il ministero» di Sua Beatitudine Pop, ha poi ricordato come sia «ancora vivo nel nostro cuore il ricordo del cardinale Lucian Mureşan, che è stato una saggia e coraggiosa guida per la Chiesa greco-cattolica romena unita a Roma, dopo gli anni oscuri del regime comunista, illuminati, però, dalla testimonianza dei martiri che hanno conservato intatta la loro fede in Dio, la loro incrollabile fedeltà alla Chiesa e la loro salda comunione con il Vescovo di Roma».
I martiri greco-cattolici
Nell’omelia della messa, l’arcivescovo maggiore di Făgăraş şi Alba Iulia dei Romeni ha ricordato «con profonda gratitudine il giorno 2 giugno, quando, nella festa dei Beati Martiri greco-cattolici, Sua Santità Papa Leone ci ha accolti nella Cappella Sistina per celebrare il cardinale Iuliu Hossu». E ha ringraziato il cardinale Gugerotti perché, il 1° giugno durante una celebrazione, ha detto che «avrebbe deposto le reliquie del beato Hossu nella tomba di San Pietro perché quello è il loro posto, per la testimonianza di fede e la vita sacrificata». Un gesto, ha concluso Pop, che «illustra simbolicamente l’apprezzamento della Santa Sede per la sua eroica fedeltà».
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