Rapporto Caritas, a Roma povertà sempre più presente
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Nonostante l’aumento medio dei redditi, la povertà a Roma continua a mordere. Nel 2024 sono aumentate, seppur di poco, le persone che si sono rivolte alla Caritas della capitale. La maggior parte hanno avuto come punti di riferimento i Centri di Ascolto diocesani e parrocchiali, che rimangono il principale punto di accesso. Roma appare come una città brillante e in vetrina per i grandi eventi, ma segnata da disuguaglianze e povertà che continuano a incidere sulla vita di migliaia di persone. Quasi il 16 per cento degli abitanti è a rischio povertà. È il quadro delineato dal Rapporto 2025 di Caritas Roma, dal titolo "La città di cristallo", presentato oggi in Vicariato.
Una povertà che non permette di mangiare e curarsi
Alla Caritas si sono rivolte 24.796 persone. Il 29% delle persone prese in esame (7.189) è stato intercettato nelle mense sociali, soprattutto per i richiedenti asilo si è trattato del primo contatto, mentre 4.181 persone (16,9%) hanno trovato sostegno nei servizi sanitari. Infine, 1.195 persone (4,8%) sono giunte attraverso strutture di accoglienza convenzionate o case-famiglia, su invio dei servizi sociali comunali. Numeri che mettono in luce una città dove le differenze sociali continuano ad esserci. C’è un dato su tutti che mette in luce come emergano nuove situazioni di povertà e fragilità. Quasi quattro persone su dieci (38,9%) sono state accolte per la prima volta. Nelle mense la percentuale di nuovi utenti sale al 49,5%, nei servizi sanitari al 48,2%, mentre nei Centri di Ascolto si ferma al 30,7%.
Il lavoro dei Centri di Ascolto di Caritas Roma
I Centri di Ascolto restano il cuore dell’attività di contatto della Caritas. Nel 2024 hanno accolto 12.231 persone, con un lieve calo del 7,1% rispetto all’anno precedente. Sono stati realizzati oltre 54.700 interventi, con una media di quattro azioni per persona. La fascia di età più rappresentata è quella tra i 46 e i 55 anni (23,7%), seguita da quella 36-45 anni (20,5%) e 56-65 anni (20,7%): l’età di chi spesso porta sulle spalle il peso maggiore della crisi economica e familiare. Il rapporto della Caritas di Roma ci dice che i giovani adulti (26-35 anni) costituiscono il 14,4% del totale, mentre gli anziani oltre i 66 anni rappresentano circa il 16%, segno di una povertà che attraversa tutte le generazioni.
L’identikit dei poveri a Roma
Nei centri di ascolto, le donne sono la maggioranza, con una quota del 55,4% (6.778 persone), e prevalgono in modo netto nelle fasce centrali d’età, quelle più legate alle responsabilità familiari. Sul piano della provenienza, gli italiani costituiscono il 42% (5.135 persone), seguiti da peruviani (8,2%), romeni (7,2%), ucraini (3,7%) e cingalesi (2,2%). Gli altri Paesi rappresentano complessivamente il 36,7%. Tra i nuovi utenti del 2024 la quota di italiani è del 38,2%. Sul piano familiare, la maggior parte delle persone accolte nei centri di ascolto vive in coppia con figli (24,5%) o da sola (28,2%), a cui si aggiunge un 16,4% di genitori soli con figli. Dati che raccontano come la solitudine, spesso accompagnata da instabilità lavorativa o abitativa, rappresenti una delle forme più diffuse di vulnerabilità. La condizione abitativa conferma questa criticità: la metà delle persone (49%) vive in affitto o subaffitto, ma un numero consistente si trova in situazioni precarie — ricoveri di fortuna (13,9%), alloggi di emergenza o insicuri (14,6%), o ospiti presso amici e conoscenti (13,2%). Solo il 7% dispone di un’abitazione di proprietà. Le reti di sostegno restano fragili: quasi una persona su dieci (8,9%) dichiara di non avere nessuna relazione significativa a cui fare riferimento.
Il ruolo delle mense sociali di Caritas Roma
Fondamentali sono le mense sociali. Nel 2024 le tre mense diocesane – “Giovanni Paolo II” a Colle Oppio, “Gabriele Castiglion” a Ostia e “Don Luigi Di Liegro” a via Marsala – hanno accolto 12.294 persone, con un incremento dell’11% rispetto al 2023 (11.124). I pasti serviti sono stati 320.184, un numero solo leggermente inferiore all’anno precedente per via del trasferimento temporaneo della mensa di Ostia che ha comportato alcune settimane di sospensione del servizio. Colpisce il fatto che quasi un terzo degli ospiti si sia rivolto alle mense per la prima volta nel 2024, mentre oltre la metà le frequenta da anni, segno di una povertà che tende a cronicizzarsi.
Come curarsi attraverso la Caritas
E poi c’è la sanità, perché sempre più romani hanno difficoltà a curarsi, a comprare un semplice farmaco da banco. Nel 2024 i servizi sanitari della Caritas di Roma hanno continuato a rappresentare un presidio di cura e accoglienza per le persone più fragili, con 17.504 prestazioni sanitarie erogate (+2,7% rispetto al 2023) e oltre 6.700 colloqui di triage. Le persone assistite sono state 4.181, provenienti da 109 Paesi, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente: più della metà (2.015) si è rivolta per la prima volta ai servizi.
Il cardinale Reina: i poveri la carne di Cristo
Il cardinale Baldo Reina ha detto che la Caritas "dà un grosso apporto per ascoltare i più poveri, che sono la carne di Cristo. Siamo tornati sulle criticità emerse nel convegno sui 'Mali di Roma' di 50 anni fa, ovvero l’abitare, il lavoro, l’emarginazione sociale. E poi, se a Roma si bruciano 8 miliardi di euro in gioco d'azzardo c'è un problema culturale. Il piano casa del governo speriamo che sia relizzato presto, e quello già sarebbe un ottimo strumento”. Per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, i numeri destano "preoccupazione e sollecitano impegno", evidenziando come uno degli aspetti da affrontare sia quello della "qualità del lavoro" per aggredire "il lavoro povero". Gualtieri ha poi parlato anche dell'emergenza casa: "Non esistono politiche nazionali ed Europee per la casa, stiamo con i nostri bandi cercando" di reperire mille appartamenti. Il direttore di Caritas Roma mette in luce comne nella Capitale A Roma "cresce il numero di persone, anche giovani, che si confrontano con fragilità psichiche e non riescono ad accedere ai servizi adeguati".
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