Presentazione a palazzo Vecchio a Firenze del Centro Studi internazionale Papa Leone XIV Presentazione a palazzo Vecchio a Firenze del Centro Studi internazionale Papa Leone XIV 

Il Centro Studi Leone XIV a Firenze, tra arte ed etica in dialogo con la società

Scopo della nuova istituzione fiorentina la promozione dell'incontro fra le componenti della contemporaneità e la dimensione etica e religiosa. ieri l'inaugurazione con il messaggio del Papa

Luca Collodi - Firenze

“Offrire uno sguardo sulla quotidianità, fondata sull’insegnamento evangelico e sulla Dottrina sociale della Chiesa”. Con questo scopo è stato presentato a Firenze ieri, 14 ottobre 2025, in Palazzo Vecchio, alla presenza delle istituzioni civili e religiose, il “Centro Studi internazionale Papa Leone XIV”, nato presso la Basilica agostiniana di Santo Spirito. In un telegramma in coincidenza con la presentazione del Centro, Papa Leone aveva auspicato fra l'altro che il lavoro che ne scaturirà possa offrire “a tutti la visione cristiana della vita fondata sul Vangelo”. 

L'obiettivo è quello di formare alla vita religiosa, culturale, sociale e politica giovani e adulti, valorizzando l’uomo nel suo complesso guardando all’insegnamento di Sant’Agostino. Il Centro Studi si avvale, tra gli altri, della collaborazione con la Facoltà teologica dell’Italia Centrale, dell’Istituto patristico dei Padri agostiniani di Roma, dell’Università di Firenze e dell’Università di Villanova negli Stati Uniti. Aperto a sinergie con altre istituzioni universitarie, culturali e sociali.

ascolta l'intervista a padre Pagano

Le istituzioni

“È il battesimo di una iniziativa che unisce l’attenzione per lo studio, per la ricerca e per i giovani”, ha detto Sara Funaro, sindaca di Firenze, che ha aperto l’incontro sottolineando come con la nascita del Centro Studi nel convento di Santo Spirito “avremo un ulteriore punto di riferimento e di riflessione su tanti temi anche etici, elemento sempre più imprescindibile nella società di oggi”. Per don Alessandro Lombardi, pro vicario generale dell’arcidiocesi di Firenze, “il Centro studi internazionale Papa Leone XIV può diventare una realtà importante per la Chiesa e per tutti coloro che ne usufruiranno. Non basta - ha osservato - avere un grande patrimonio alle spalle, se non si sa leggere il presente”. L'intento, ha inoltre spiegato Francesco Salvestrini, docente del dipartimento Sagas dell'Università di Firenze, è di "promuovere il dialogo fra le componenti della società contemporanea attraverso l'indagine storico-antropologica e la promozione delle attività culturali, con una particolare attenzione alla dimensione etica e religiosa.

“Il Centro Studi, ha spiegato ancora Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, si costituirà formalmente a partire dal primo gennaio 2026, proprio a Firenze, dove gli agostiniani hanno una presenza molto viva. Sappiamo benissimo l’importanza che riveste il presidio agostiniano, non solo dal punto di vista religioso ma anche civile, realtà che consentì a Michelangelo di trovare un punto di riferimento dopo la scomparsa di Lorenzo il Magnifico e dove iniziò a studiare e capire l’anatomia dei corpi". "L’artista, proprio per questo, ricorda il presidente della Toscana, donò il suo crocifisso alla Basilica di Santo Spirito che, con la facciata realizzata dal Brunelleschi, rappresenta uno dei templi del Rinascimento”. 

La comunità agostiniana

Gli agostiniani contano 2.400 frati in 50 Paesi del mondo. Lavorano nel campo dell'istruzione, delle parrocchie, della consulenza, degli ospedali, delle università, dei programmi sociali, della difesa dei migranti e dei rifugiati, della promozione del discernimento vocazionale e della direzione spirituale. "L'Ordine di Sant'Agostino è lieto di partecipare a questa nuova iniziativa, ha detto  padre Joseph Farrell, superiore generale dell'Ordine, che leggendo il messaggio augurale del Papa, ha sottolineato come con il Centro studi internazionale Leone XIV, “saremo in grado di riunire studiosi e studenti da tutto il mondo per esplorare il legame tra cultura e teologia, società e Sant'Agostino". “Sessanta anni fa, Papa Paolo VI ci ha ricordato nella Costituzione Pastorale, Gaudium et spes che la Chiesa è parte del mondo e non può esistere separatamente dal mondo”. “In ogni aspetto di ciò che significa essere nel nostro pellegrinaggio umano, ha sottolineato, la Chiesa diventa un contributore integrale”. Anche la provincia agostiniana d’Italia, ha continuato padre Gabriele Pedicino, provinciale degli agostiniani d’Italia, ha accolto “con grande entusiasmo” la nascita del Centro Studi Internazionale dedicato a Papa Leone XIV, voluta congiuntamente dagli agostiniani italiani e dal Priore generale dell’Ordine, padre Joseph Farrell. “È particolarmente significativo che il Centro Studi nasca a Firenze, presso la Basilica di Santo Spirito, che è stata la culla dell’Umanesimo e del Rinascimento”. Agostino, ha proseguito padre Pedicino, "fu attratto dalla bellezza fin dall’adolescenza e, a circa venticinque anni, dedicò al tema della bellezza la sua prima opera, purtroppo perduta. Quando a trentadue anni scoprì il volto autentico della sapienza, la passione della bellezza non venne meno, ma si accrebbe maggiormente e diventò amore per Dio”.

Nel suo magistero e ancor più nella sua vita spirituale, ha detto da parte sua il preside del Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, padre Juan Antonio Cabrera, “il Papa ha mostrato come il ritorno ai Padri non sia un esercizio di archeologia teologica, bensì un atto di fedeltà alla sorgente viva della fede. I Padri, infatti, ci insegnano che la verità cristiana è sempre attuale perché incarnata, e che ogni epoca è chiamata a riscoprirla con cuore intelligente e spirito orante”. Ci hanno insegnato “che ritornare alle origini significa andare avanti nella carità. È questa la chiave del pensiero di Leone XIV: una sapienza radicata nella tradizione, ma aperta al futuro; una teologia che non teme il dialogo, perché affonda le sue radici nella comunione dei santi”.

Il Centro studi

“Il nostro principale desiderio è costruire qualcosa di bello, attraverso l’arte e la cultura”, ha infine sottolineato padre Giuseppe Pagano, priore della comunità agostiniana della Basilica di Santo Spirito, a Firenze. “Un’esperienza che nasce da un sogno coltivato da anni e costruito come un mosaico al quale ognuno ha contribuito con un tassello, sottolineando come sia prezioso che una comunità religiosa sia disponibile a condividere un cammino con i giovani, con tutte le loro esigenze”. “Faremo tutto con saggezza e in collaborazione con le istituzioni civili e religiose della città, ha sottolineato il religioso, definendo il Centro "un’opportunità per aprirci a chi ha più bisogno, persone e famiglie, perché non ci si ritrovi sempre tra i soliti, ma si allarghi lo sguardo. C’è bisogno del pane quotidiano, ma in quel pane - ha affermato - dobbiamo mettere anche la cultura perché la cultura aiuta a difendersi in un mondo difficile. Spesso la mente rischia di allontanare dal cuore: è qui che dobbiamo accompagnare le persone”.

Il Centro studi prenderà avvio con un primo ciclo di conferenze pubbliche. La prima, il 6 novembre 2025, sarà tenuta da monsignor Giovanni Cesare Pagazzi, bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Un ciclo di incontri che ci aiuteranno a riflettere su Sant'Agostino di fronte al tema della pace e della vita sociale alla luce dei valori cristiani.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

15 ottobre 2025, 13:50