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Bambini che giocano nel campo profughi di Jabalia a Gaza Bambini che giocano nel campo profughi di Jabalia a Gaza  (AFP or licensors)

Quando a pagare sono i bambini

La riflessione del vicario della Custodia francescana di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas, sulle vite spezzate dei due bambini israeliani, barbaramente uccisi a Gaza e sulla morte, nella Striscia, di sei neonati a causa del freddo. "I bambini sono uguali ovunque e ovunque hanno diritto al rispetto, sia nella vita che nella morte"

Ibrahim Faltas 

Il 3 febbraio scorso, concludendo il summit sui bambini, Papa Francesco ha chiesto di dare seguito agli interventi di quel giorno, creando un laboratorio che rendesse concrete le proposte appena ascoltate. Il summit, voluto fortemente dal Santo Padre, ha riunito in Vaticano personalità e rappresentanti di istituzioni di tutto il mondo. Sono emerse, da interventi profondi e precisi, tante esigenze e tante necessità indispensabili per aiutare i bambini, per proteggere le loro vite, per salvaguardare il loro futuro.

Le diseguaglianze e le vite spezzate

La povertà, la mancanza di assistenza sanitaria, l'assenza di strumenti adeguati alla crescita e allo sviluppo dei bambini riguardano la maggior parte del nostro pianeta. C'è bisogno di uno sforzo della comunità umana perché si possano colmare tante disuguaglianze. Fa molto male pensare alle vite spezzate dei due bambini israeliani, barbaramente uccisi a Gaza, che potevano essere salvati almeno per il rispetto che si deve a chi è debole e indifeso. Fa molto male sapere che in pochi giorni sei neonati di Gaza hanno perso la vita a causa del freddo. Fa male pensare a bambini che potevano essere salvati da una coperta e da un farmaco. Fanno male le morti dei bambini quando sono colpiti da malattie, da incidenti, da catastrofi ambientali.

I diritti dei bambini

I bambini sono uguali ovunque e ovunque hanno diritto al rispetto, sia nella vita che nella morte. Dobbiamo indignarci e gridare di fronte a chi uccide i bambini senza alcuna pietà. Dobbiamo indignarci e gridare di fronte a chi non rispetta il diritto alla vita e alle cure. È tempo di avere rispetto per la vita e per la morte. È il tempo della reciproca comprensione e compassione. I bambini che muoiono e che soffrono a causa della banalità del male degli adulti sono l'immagine della sconfitta della guerra. Il Santo Padre continua, anche in giorni in cui il suo respiro è più difficoltoso, a ricordarli, a chiedere di aiutarli e di proteggerli, a offrire la sua carezza e il suo soffio vitale ai bambini.

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27 febbraio 2025, 15:30
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