Giubileo, inaugurato un centro oculistico sociale per le persone in disagio
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Uno sguardo ai più fragili, che dalla periferia di Roma intende abbracciare la Capitale intera ed estendersi a tutta l’Italia. È lo sguardo della Comunità di Sant’Egidio che nella sua sede al Tuscolano, in Piazza dei Consoli, ha inaugurato oggi, giovedì 16 gennaio, il nuovo centro oculistico sociale permanente. Si tratta della prima di una serie di iniziative speciale organizzate per il Giubileo. Dallo sguardo degli operatori, dunque, allo sguardo dei pazienti, a quei ‘poveri oculistici’ che hanno problemi alla vista ma risorse economiche insufficienti per provvedere alla loro risoluzione. Il progetto, patrocinato dal Dicastero per l’Evangelizzazione, dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma, intende proprio fornire loro visite gratuite e accesso alle prestazioni sanitarie fondamentali.
Solidarietà e speranza
Un programma iniziato al San Gallicano nel 2023, proseguito alla fine del 2024 presso la Lavanderia del Papa a Napoli e ulteriormente integrato con questo di Piazza dei Consoli a Roma, in una partnership che la Comunità di Sant’Egidio ha stretto con la Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, progetto che nasce dalla volontà di consentire un accesso sostenibile alle visite oculistiche. “Questo programma è stato sviluppato proprio per l’Anno Santo, cercando di interpretare il significato originario del Giubileo: vivere questo periodo con un sincero spirito di solidarietà e di speranza e compiere gesti di carità verso il prossimo. La prima azione concreta è rappresentata da questo Centro oculistico sociale, gratuito, aperto alle persone fragili di Roma”. A parlare è Andrea Rendina, segretario generale della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia.
Servizio permanente
“Due cliniche temporanee saranno aperte il 7 aprile, giorno del Giubileo degli Ammalati del Mondo della Sanità, e il 9 giugno, negli spazi messi a disposizione del Comune di Roma - continua Rendina - In queste occasioni, grazie anche al Vaticano e al supporto dell’Ambulatorio Madre di Misericordia, i nostri ottici daranno un’assistenza ottica immediata, diretta e più efficace. Il percorso ci porterà, poi, al 16 novembre, giorno dedicato al Giubileo del Povero. Questo è quello che vogliamo fare, per far sì che sempre più persone fragili possano vedere meglio e, quindi, vivere meglio”. Al di là di iniziative temporanee, il centro in Piazza dei Consoli si propone come un punto di riferimento permanente, “per garantire non più a centinaia di persone, ma a migliaia di persone questo servizio sanitario”.
Dalla periferia al centro
Un ruolo fondamentale è stato svolto dalla Comunità di Sant’Egidio, i cui spazi ospitano il centro: “Piazza dei Consoli è una delle zone più popolate di Roma, una zona con tante criticità dove Sant’Egidio opera da molti anni - spiega Stefano Carmenati, amministratore della Comunità - Oggi arricchiamo le nostre iniziative con un nuovo servizio: la Clinica oculistica che aiuterà tantissime persone. Tanti professionisti si sono uniti al percorso, permettendo al progetto di ottenere, fin dal primo giorno, risultati significativi: già dalle prime ore di apertura del servizio, sono stati numerosi i pazienti che hanno scelto di usufruire delle visite gratuite. “La speranza è qualcosa che si sviluppa giorno dopo giorno, attraverso la solidarietà concreta, l’amicizia, l’ascolto, la vicinanza. E anche con risposte come questa - conclude Carmenati - È un modo di avvicinare alcuni servizi sociosanitari e assistenziali a tante persone che non avrebbero possibilità, per motivi differenti, di raggiungerli e ottenerli”.
Vedere con il cuore
Presente all’inaugurazione del centro oculistico anche monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita: “Quando Gesù è venuto annunciava un anno nuovo, un Giubileo, aiutando a vedere chi non vedeva. Oggi noi, con questo piccolo ma straordinario gesto, aiutiamo a vedere meglio. Non solo coloro che non vedono con gli occhi, ma anche chi non vede con il cuore. Ripartire dalla periferia per aiutare a vedere meglio è un bell’annuncio di speranza per tutti”. Paglia si sofferma anche sulla relazione tra indigenza e accesso alle prestazioni sanitarie, un “legame vizioso che grazie a questi progetti può diventare virtuoso: chi vede meglio può capire meglio, può amare meglio, può stupirsi e può anche correggere ciò che deve essere corretto. sperare di vedere meglio nella periferia di Roma significa aiutare tutta la città a vedere un futuro che sia bello per tutti. La speranza è una torta che si mangia tutti insieme, altrimenti non è vera. Oggi chi è più disagiato può sperare e chi sta meglio può aiutare chi faceva fatica a sperare”.
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