CEI: con l'ora di religione a scuola importanti elementi etici e culturali
Vatican News
Il Giubileo, “evento dai forti significati non solo religiosi, ma anche culturali e sociali”, è “sinonimo di riconciliazione, di pace, di dignità umana, di giustizia” e di salvaguardia del creato” e il tema della speranza che lo accompagna “provoca in modo speciale il mondo dell’educazione e della scuola, luoghi in cui prendono forma le coscienze e gli orientamenti di vita e si pongono le basi delle future responsabilità”. A sottolinearlo è la presidenza della Conferenza Episcopale italiana nel messaggio scritto in vista della scelta di avvalersi, nell’anno scolastico 2025/26, dell’insegnamento della religione cattolica, materia “grazie alla quale nel percorso formativo entrano importanti elementi etici e culturali, insieme alle domande di senso che accompagnano la crescita individuale e la vita del mondo”, e questo “in un clima di rispetto e di libertà, di approfondimento e di dialogo costruttivo”.
Testimoni di speranza
Quando ci si chiede “quale speranza dà senso all’esistenza”, “dove è possibile riconoscere e trovare ragioni di vita e di speranza” e come promuovere quella che Papa Francesco chiama “un’alleanza sociale per la speranza, che sia inclusiva e non ideologica, e lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine”, ci si trova dinanzi a “domande a cui la scuola non può essere estranea e alle quali dà spazio l’insegnamento della religione cattolica”, osservano i vescovi. E di fronte alle “domande più profonde” degli studenti, i docenti di religione, unendo “alla competenza professionale l’attenzione ai singoli alunni” si possono definire “testimoni di speranza”, evidenzia la presidenza della Cei. Agli insegnanti l’episcopato, tra l’altro, esprime gratitudine, in particolare perché “mentre offrono le ragioni della speranza che li muove, accompagnano coloro che stanno crescendo a scoprire la bellezza e il senso della vita, senza cedere alle tentazioni dell’individualismo e della rassegnazione, che soffocano il cuore e spengono i sogni”. Infine, guardando al cammino da percorrere in questo Anno Santo, l’episcopato auspica che possa essere d’aiuto per “ritrovare la fiducia e il coraggio di aprire le famiglie, le scuole e tutte le comunità a nuovi orizzonti di collaborazione e di speranza”.
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